Il “complesso di Telemaco”, figlio che attende il padre Ulisse per poter ritrovare anche se stesso e il proprio ruolo nel mondo – secondo la lettura che del mito ha offerto Massimo Recalcati opponendola al “complesso di Edipo”, figlio che, invece, uccide il padre – è l’immagine con la quale questo libro si apre, per introdurci a riflessioni decisive e necessarie per la nostra cultura odierna, a questi anni complessi, dai quali le figure di paternità e figliolanza sono uscite “con le ossa rotte”.Alla suggestione offerta dall’Odissea, don Luigi Maria Epicoco fa seguire la rilettura di alcuni personaggi biblici , di alcune relazioni paterne/filiali, offrendo al lettore un percorso inedito e sorprendente, in vista di una reinterpretazione della questione giovanile come opportunità e non più e solo come problematicità.Gesù è, in questa riflessione, l’immagine più significativa di una giovinezza che funziona e in cui definitivamente l’opportunità di essere figlio si realizza nel compimento liberamente “scelto” e non subito della relazione con il Padre.Nel tempo in cui la Chiesa si raduna in Sinodo proprio attorno alla tematica dei giovani, il testo ne delinea un’antropologia positiva, liberata e liberante: quella di cui troppo a lungo abbiamo patito l’assenza. Con la Prefazione di Massimo Recalcati
Pages
135
Format
Kindle Edition
Publisher
San Paolo Edizioni
Release
June 27, 2018
Telemaco non si sbagliava: O del perché la giovinezza non è una malattia
Il “complesso di Telemaco”, figlio che attende il padre Ulisse per poter ritrovare anche se stesso e il proprio ruolo nel mondo – secondo la lettura che del mito ha offerto Massimo Recalcati opponendola al “complesso di Edipo”, figlio che, invece, uccide il padre – è l’immagine con la quale questo libro si apre, per introdurci a riflessioni decisive e necessarie per la nostra cultura odierna, a questi anni complessi, dai quali le figure di paternità e figliolanza sono uscite “con le ossa rotte”.Alla suggestione offerta dall’Odissea, don Luigi Maria Epicoco fa seguire la rilettura di alcuni personaggi biblici , di alcune relazioni paterne/filiali, offrendo al lettore un percorso inedito e sorprendente, in vista di una reinterpretazione della questione giovanile come opportunità e non più e solo come problematicità.Gesù è, in questa riflessione, l’immagine più significativa di una giovinezza che funziona e in cui definitivamente l’opportunità di essere figlio si realizza nel compimento liberamente “scelto” e non subito della relazione con il Padre.Nel tempo in cui la Chiesa si raduna in Sinodo proprio attorno alla tematica dei giovani, il testo ne delinea un’antropologia positiva, liberata e liberante: quella di cui troppo a lungo abbiamo patito l’assenza. Con la Prefazione di Massimo Recalcati