Tutto nasce da una lunga riflessione sui miei fallimenti, una dimensione che tutti conosciamo. Quello più grande è il fallimento ideologico e politico della mia ero un'attivista del movimento studentesco del '77...
[ Intervista a Teresa Macrì, Espoarte, 2017 ]
Forse, se si distoglie lo sguardo dai fasti del neopop trionfante è possibile vedere una sorta di estetica del fallimento farsi strada nel mondo dell'arte un'estetica che dà voce e forma alla crisi di visione, al disagio dell'esistere, al crollo di ogni certezza. È quella che traccia nel saggio, intitolato, appunto Fallimento, la critica Teresa Macrì raccontando il lavoro di una serie di artisti – anche molto lontani tra loro – che con questo sentimento del mondo hanno avuto a che fare, da Bruce Nauman a Tacita Dean, da Francis Alÿs a Fischli & Weiss e molti altri. Non è un caso che il più famoso artista italiano vivente, Maurizio Cattelan, abbia costruito la sua opera proprio sull'idea di impossibilità e di fine.
[ Gregorio Botta, La Repubblica, settembre 2017 ]
Con questo libro Teresa Macrì analizza il concetto di fallimento come antitesi della dimensione ostentativa del successo. Pressoché rimosso dalla sfera della coscienza contemporanea – predisposta sull'efficienza della prestazione e sul conformismo dei canoni – il fallimento viene invece rilanciato, come energia rigeneratrice e ricostituiva attraverso l'opera d'arte e, al tempo stesso, rinvia alla metafora del fallimento ideologico, politico e culturale della società consumistica.
Tutto nasce da una lunga riflessione sui miei fallimenti, una dimensione che tutti conosciamo. Quello più grande è il fallimento ideologico e politico della mia ero un'attivista del movimento studentesco del '77...
[ Intervista a Teresa Macrì, Espoarte, 2017 ]
Forse, se si distoglie lo sguardo dai fasti del neopop trionfante è possibile vedere una sorta di estetica del fallimento farsi strada nel mondo dell'arte un'estetica che dà voce e forma alla crisi di visione, al disagio dell'esistere, al crollo di ogni certezza. È quella che traccia nel saggio, intitolato, appunto Fallimento, la critica Teresa Macrì raccontando il lavoro di una serie di artisti – anche molto lontani tra loro – che con questo sentimento del mondo hanno avuto a che fare, da Bruce Nauman a Tacita Dean, da Francis Alÿs a Fischli & Weiss e molti altri. Non è un caso che il più famoso artista italiano vivente, Maurizio Cattelan, abbia costruito la sua opera proprio sull'idea di impossibilità e di fine.
[ Gregorio Botta, La Repubblica, settembre 2017 ]
Con questo libro Teresa Macrì analizza il concetto di fallimento come antitesi della dimensione ostentativa del successo. Pressoché rimosso dalla sfera della coscienza contemporanea – predisposta sull'efficienza della prestazione e sul conformismo dei canoni – il fallimento viene invece rilanciato, come energia rigeneratrice e ricostituiva attraverso l'opera d'arte e, al tempo stesso, rinvia alla metafora del fallimento ideologico, politico e culturale della società consumistica.