Quando San Pietro chiese a Gesù Cristo quante volte un fratello può peccare contro un fratello ed essere perdonato, Gesù rispose: "Non sette volte, ma settanta volte sette". Riprendendo la frase evangelica, l'autore, calvinista, la giudicò insufficiente e aggiunse una unità al prodotto dei due numeri precedenti. I suoi protagonisti, tutti ragazzi tra i quindici e i diciassette anni, sono naturalmente sette. Hanno più volte violato la legge e vengono messi a disposizione di un'istituzione benefica di Stoccolma con l'intento non tanto di redimerli quanto di studiarne le reazioni e la psicologia. Però non si tratta dei soliti delinquenti ma di dilettanti sanguinari.
Quando San Pietro chiese a Gesù Cristo quante volte un fratello può peccare contro un fratello ed essere perdonato, Gesù rispose: "Non sette volte, ma settanta volte sette". Riprendendo la frase evangelica, l'autore, calvinista, la giudicò insufficiente e aggiunse una unità al prodotto dei due numeri precedenti. I suoi protagonisti, tutti ragazzi tra i quindici e i diciassette anni, sono naturalmente sette. Hanno più volte violato la legge e vengono messi a disposizione di un'istituzione benefica di Stoccolma con l'intento non tanto di redimerli quanto di studiarne le reazioni e la psicologia. Però non si tratta dei soliti delinquenti ma di dilettanti sanguinari.