Dopo L’eroe dei due mari, Giuliano Pavone torna a raccontare la Puglia, con la sua penna divertita e passionale, in una storia ambientata nel mondo delle commedie scollacciate di fine anni settanta
Nel settembre 1982 a Sprusciàno, un insignificante paese della bassa Puglia, Federico Nugnes Peluso, ventiduenne rampollo di una famiglia nobile in decadenza, aspetta a riprendere gli studi universitari a Milano per lavorare, nel finale della stagione estiva, all’Hotel Paradise. In quel «candido eden cementizio di recente costruzione» stanno per iniziare le riprese di una delle ultime commedie sexy, in voga per un decennio ma ormai in declino: questa in lavorazione a Sprusciàno è particolarmente sgangherata e rappresenta il livello zero del genere. Ma nel cast spicca Morena Dani, starlette di secondo piano, che per avvenenza non ha nulla da invidiare alle più note Fenech, Cassini e Bouchet.
È proprio la presenza della bella del film ad accendere la miccia di una storia ritmata e irriverente legata alla finta vincita di un 13 miliardario che cambierà in maniera imprevedibile le vite dei protagonisti della vicenda.
A distanza di trent’anni, Federico è un uomo di successo e ci racconta la fine della vicenda, svelando come il destino, battendo strade tortuose e sbilenche, sia l’unico a comandare la partita.
Come già ne L’eroe dei due mari, Pavone miscela con passione e lucidità gli ingredienti della migliore Commedia all’italiana: alla risata liberatoria fa da contraltare la riflessione amara e malinconica, ai riferimenti pop un lirismo intenso e calibrato in leggerezza. 13 sotto il lenzuolo è un affresco coinvolgente, in cui luoghi e caratteri si stagliano con straordinaria nitidezza. La Puglia, dai profumi e i cattivi odori ugualmente realistici, vive nella sua essenza di terra meticcia, fatta di meraviglie naturali e reminiscenze arcaiche, ma anche di abusi edilizi e piattume globalizzato. Federico Nugnes Peluso, “bravo ragazzo” gaudente e spregiudicato – di quelli che cadono sempre in piedi – attraversa, con i suoi pregi e difetti, trent’anni di storia nostrana come fossero il corridoio di casa propria. Perché, ci piaccia o no, l’Italia gli somiglia molto.
Hanno detto de L’eroe dei due mari:
«Un romanzo che ha i colori, la perfidia e la comicità debordante di un’indimenticabile commedia all’italiana» Gaetano Cappelli
«Pavone descrive mirabilmente l’entusiasmo calcistico eccessivo, quasi irritante, di alcuni accidiosi personaggi che si muovono sullo sfondo delle decadenze, delle mollezze e dei veleni italsiderei tarantini. Un atteggiamento che potrebbe essere facilmente pantografato su tutto il Paese» Tommaso Labranca
«Romanzo corale pieno di ritmo e passioni in cui comico e tragico si isbridano come fosse la cosa più naturale del mondo» Antonio Prudenzano, Blow Up
«Una commedia divertente e ironica sull’Italia di oggi» Corriere dello Sport
Dopo L’eroe dei due mari, Giuliano Pavone torna a raccontare la Puglia, con la sua penna divertita e passionale, in una storia ambientata nel mondo delle commedie scollacciate di fine anni settanta
Nel settembre 1982 a Sprusciàno, un insignificante paese della bassa Puglia, Federico Nugnes Peluso, ventiduenne rampollo di una famiglia nobile in decadenza, aspetta a riprendere gli studi universitari a Milano per lavorare, nel finale della stagione estiva, all’Hotel Paradise. In quel «candido eden cementizio di recente costruzione» stanno per iniziare le riprese di una delle ultime commedie sexy, in voga per un decennio ma ormai in declino: questa in lavorazione a Sprusciàno è particolarmente sgangherata e rappresenta il livello zero del genere. Ma nel cast spicca Morena Dani, starlette di secondo piano, che per avvenenza non ha nulla da invidiare alle più note Fenech, Cassini e Bouchet.
È proprio la presenza della bella del film ad accendere la miccia di una storia ritmata e irriverente legata alla finta vincita di un 13 miliardario che cambierà in maniera imprevedibile le vite dei protagonisti della vicenda.
A distanza di trent’anni, Federico è un uomo di successo e ci racconta la fine della vicenda, svelando come il destino, battendo strade tortuose e sbilenche, sia l’unico a comandare la partita.
Come già ne L’eroe dei due mari, Pavone miscela con passione e lucidità gli ingredienti della migliore Commedia all’italiana: alla risata liberatoria fa da contraltare la riflessione amara e malinconica, ai riferimenti pop un lirismo intenso e calibrato in leggerezza. 13 sotto il lenzuolo è un affresco coinvolgente, in cui luoghi e caratteri si stagliano con straordinaria nitidezza. La Puglia, dai profumi e i cattivi odori ugualmente realistici, vive nella sua essenza di terra meticcia, fatta di meraviglie naturali e reminiscenze arcaiche, ma anche di abusi edilizi e piattume globalizzato. Federico Nugnes Peluso, “bravo ragazzo” gaudente e spregiudicato – di quelli che cadono sempre in piedi – attraversa, con i suoi pregi e difetti, trent’anni di storia nostrana come fossero il corridoio di casa propria. Perché, ci piaccia o no, l’Italia gli somiglia molto.
Hanno detto de L’eroe dei due mari:
«Un romanzo che ha i colori, la perfidia e la comicità debordante di un’indimenticabile commedia all’italiana» Gaetano Cappelli
«Pavone descrive mirabilmente l’entusiasmo calcistico eccessivo, quasi irritante, di alcuni accidiosi personaggi che si muovono sullo sfondo delle decadenze, delle mollezze e dei veleni italsiderei tarantini. Un atteggiamento che potrebbe essere facilmente pantografato su tutto il Paese» Tommaso Labranca
«Romanzo corale pieno di ritmo e passioni in cui comico e tragico si isbridano come fosse la cosa più naturale del mondo» Antonio Prudenzano, Blow Up
«Una commedia divertente e ironica sull’Italia di oggi» Corriere dello Sport