Può un assassino dichiarare apertamente la sua "professione" in un documento ufficiale? In un racconto di Jack Ritchie è possibile. Solo un esempio di come si possa giocare con la realtà, far correre la fantasia, lasciando il lettore con il dubbio che anche l’impensabile diventi verosimile.
Una raccolta di fulminanti "short stories". Dalle situazioni più ordinarie a quelle più decisamente paradossali, Ritchie spinge il lettore in una direzione che lascia intravvedere un'inevitabile conclusione, ma - ovviamente - non è mai così: l'effetto sorpresa giunge puntualmente inaspettato.
Può un assassino dichiarare apertamente la sua "professione" in un documento ufficiale? In un racconto di Jack Ritchie è possibile. Solo un esempio di come si possa giocare con la realtà, far correre la fantasia, lasciando il lettore con il dubbio che anche l’impensabile diventi verosimile.
Una raccolta di fulminanti "short stories". Dalle situazioni più ordinarie a quelle più decisamente paradossali, Ritchie spinge il lettore in una direzione che lascia intravvedere un'inevitabile conclusione, ma - ovviamente - non è mai così: l'effetto sorpresa giunge puntualmente inaspettato.