Da Attila a Dracula, da Traiano a Mattia Corvino, i personaggi legati alla storia della Translvania vivono più nel mito che nella storia: per questo li ritroviamo nelle leggende che i popoli della regione si sono tramandate nel corso dei secoli. Ma, accanto ai personaggi leggendari della storia antica, medievale e moderna, la memoria collettiva delle popolazioni transilvane ha custodito, in un patrimonio linguisticamente vario di leggende e fiabe tra i più ricchi d'Europa, anche elementi mitici e rituali decisamente arcaici: così arcaici che talvolta, secondo Mircea Iliade, affondano le loro radici in un universo di valori spirituali preesistente alle grandi civiltà del Vicino Oriente antico e del Mediterraneo. Infatti, se la favolistica ungherese conserva una serie di motivi riconducibili all'antico sciamanesimo eurasiatico, nelle fiabe rumene possiamo trovare tracce consistenti del periodo geto-dacico e di culture ancora più remote, mentre i racconti dei Sassoni contengono quelli che Jacob Grimm chiamava i frammenti dell'epos germanico.
Da Attila a Dracula, da Traiano a Mattia Corvino, i personaggi legati alla storia della Translvania vivono più nel mito che nella storia: per questo li ritroviamo nelle leggende che i popoli della regione si sono tramandate nel corso dei secoli. Ma, accanto ai personaggi leggendari della storia antica, medievale e moderna, la memoria collettiva delle popolazioni transilvane ha custodito, in un patrimonio linguisticamente vario di leggende e fiabe tra i più ricchi d'Europa, anche elementi mitici e rituali decisamente arcaici: così arcaici che talvolta, secondo Mircea Iliade, affondano le loro radici in un universo di valori spirituali preesistente alle grandi civiltà del Vicino Oriente antico e del Mediterraneo. Infatti, se la favolistica ungherese conserva una serie di motivi riconducibili all'antico sciamanesimo eurasiatico, nelle fiabe rumene possiamo trovare tracce consistenti del periodo geto-dacico e di culture ancora più remote, mentre i racconti dei Sassoni contengono quelli che Jacob Grimm chiamava i frammenti dell'epos germanico.