A Londra, nella saletta interna dell'Anglers'Rest, il Signor Mulliner presiede ad amabili riunioni serali. Davanti a una pinta di birra o a tumbler di whisky, gli argomenti di conversazione sfoderati dall'impeccabile gentlemen sono tra i più disparati: dal decadimento dei costumi della nobiltà britannica, alla destinazione finale dell'anima, ai metodi migliori di conservazione della pancetta. Ma a rendere vivace e frizzante l'atmosfera di quelle imperdibili serate sono i racconti attinti dall'esperienza vissuta degli innumerevoli parenti dell'irresistibile signor Mulliner. Ecco, allora, sfilare un colorito campionario di personaggi alle prese con una girandola di situazioni improbabili. Come il caso di Edward, reso dallo zio vescovo di Bongo-Bongo custode di un gatto austero e sussiegoso, con una speciale propensione per l'alcol. Oppure come l'eroicomica avventura del cugino Mervyn, sciocco epigono dei «cavalieri del buon tempo antico» a «caccia» di fragole in inverno, o la storia del fratello Wilfred, inventore di un tonico concepito per indurre gli elefanti a comportarsi con nonchalance durante le cacce alla tigre, e dagli effetti impressionanti quando assunto da esseri umani. Le sere di Mulliner si popolano, così, di una folla di aristocratici, vescovi, poliziotti, scrittrici di romanzi rosa, giovani innamorati coinvolti in equivoci madornali, indebite collisioni e rischiose interferenze: tutti ritratti con lo stralunato tocco surreale e secondo il ritmo indiavolato da vaudeville tipici di Wodehouse.
A Londra, nella saletta interna dell'Anglers'Rest, il Signor Mulliner presiede ad amabili riunioni serali. Davanti a una pinta di birra o a tumbler di whisky, gli argomenti di conversazione sfoderati dall'impeccabile gentlemen sono tra i più disparati: dal decadimento dei costumi della nobiltà britannica, alla destinazione finale dell'anima, ai metodi migliori di conservazione della pancetta. Ma a rendere vivace e frizzante l'atmosfera di quelle imperdibili serate sono i racconti attinti dall'esperienza vissuta degli innumerevoli parenti dell'irresistibile signor Mulliner. Ecco, allora, sfilare un colorito campionario di personaggi alle prese con una girandola di situazioni improbabili. Come il caso di Edward, reso dallo zio vescovo di Bongo-Bongo custode di un gatto austero e sussiegoso, con una speciale propensione per l'alcol. Oppure come l'eroicomica avventura del cugino Mervyn, sciocco epigono dei «cavalieri del buon tempo antico» a «caccia» di fragole in inverno, o la storia del fratello Wilfred, inventore di un tonico concepito per indurre gli elefanti a comportarsi con nonchalance durante le cacce alla tigre, e dagli effetti impressionanti quando assunto da esseri umani. Le sere di Mulliner si popolano, così, di una folla di aristocratici, vescovi, poliziotti, scrittrici di romanzi rosa, giovani innamorati coinvolti in equivoci madornali, indebite collisioni e rischiose interferenze: tutti ritratti con lo stralunato tocco surreale e secondo il ritmo indiavolato da vaudeville tipici di Wodehouse.