Che cosa può fare l’Europa oggi? La peculiarità della storia d’Europa è che non è mai esistita come singola entità e gli europei ne hanno cominciato a parlare solo da quando l’Europa è scivolata dal centro alla periferia del mondo. Malgrado la retorica e i fiumi di inchiostro, non c’è molto di integrato nell’Unione Europea. Non ha certamente la forza di aggregazione di una nazione. Non basta la moneta unica per fare uno Stato, occorrono una difesa e soprattutto un fisco comune. Ma nessuno dei leader nazionali vuol dare alla Ue la capacità impositiva: ecco il circolo vizioso. Nonostante ciò, perché tanta delusione? Gli europei non hanno mai vissuto un periodo così lungo di prosperità e di pace. Questo è il miracolo di un’associazione di 27 Paesi che hanno una storia diversa, lingua diversa e che non hanno molto in comune, ma che, malgrado tutto cercano di trovare un modo di convivere pacificamente. Quo vadis Europa? è il testo di una lectio magistralis tenuta dal grande storico nel 2010, nell’Aula Magna del Politecnico di Torino.
Che cosa può fare l’Europa oggi? La peculiarità della storia d’Europa è che non è mai esistita come singola entità e gli europei ne hanno cominciato a parlare solo da quando l’Europa è scivolata dal centro alla periferia del mondo. Malgrado la retorica e i fiumi di inchiostro, non c’è molto di integrato nell’Unione Europea. Non ha certamente la forza di aggregazione di una nazione. Non basta la moneta unica per fare uno Stato, occorrono una difesa e soprattutto un fisco comune. Ma nessuno dei leader nazionali vuol dare alla Ue la capacità impositiva: ecco il circolo vizioso. Nonostante ciò, perché tanta delusione? Gli europei non hanno mai vissuto un periodo così lungo di prosperità e di pace. Questo è il miracolo di un’associazione di 27 Paesi che hanno una storia diversa, lingua diversa e che non hanno molto in comune, ma che, malgrado tutto cercano di trovare un modo di convivere pacificamente. Quo vadis Europa? è il testo di una lectio magistralis tenuta dal grande storico nel 2010, nell’Aula Magna del Politecnico di Torino.