“La mera presenza dell’Osservatore distorce l’Osservato. Un tweet malriuscito? Tutt’altro: l’essenza profonda della Relatività di Albert Einstein, la più filosofica e, per molti versi, più inquietante, di tutte le speculazioni della fisica non solo teorica.
È precisamente in questo labirinto, in bilico tra entropia e distopia, tra interazione e allucinazione, che si trova immerso Mickey, attonito, ma non per questo meno attento, osservatore al fulcro di osservazioni tanto oblique quanto subdole. Per quale motivo Mickey stesso sembra non avere memoria di nulla? Che cosa spinge l’enigmatico uomo dal vestito marrone a rassicurarlo senza porgli, o neppure porsi, domande di sorta? Chi è Natasha, la bella donna dall’altra parte del cristallo a senso unico di quel laboratorio, simile a un baratro d’isolamento? E com’è possibile che la eternamente ambigua linea di divisione tra “osservatore” e “osservato” sembri disgregarsi sempre più perversamente a ogni singolo istante?
Spiazzante nella sua originalità, lacerante nella sua ineluttabilità, questo raffinato racconto offre finestre totalmente inattese sulla psiche, la percezione, l’identità, spingendosi ben oltre qualsiasi perverso meccanismo di scambio di ruoli.”
“La mera presenza dell’Osservatore distorce l’Osservato. Un tweet malriuscito? Tutt’altro: l’essenza profonda della Relatività di Albert Einstein, la più filosofica e, per molti versi, più inquietante, di tutte le speculazioni della fisica non solo teorica.
È precisamente in questo labirinto, in bilico tra entropia e distopia, tra interazione e allucinazione, che si trova immerso Mickey, attonito, ma non per questo meno attento, osservatore al fulcro di osservazioni tanto oblique quanto subdole. Per quale motivo Mickey stesso sembra non avere memoria di nulla? Che cosa spinge l’enigmatico uomo dal vestito marrone a rassicurarlo senza porgli, o neppure porsi, domande di sorta? Chi è Natasha, la bella donna dall’altra parte del cristallo a senso unico di quel laboratorio, simile a un baratro d’isolamento? E com’è possibile che la eternamente ambigua linea di divisione tra “osservatore” e “osservato” sembri disgregarsi sempre più perversamente a ogni singolo istante?
Spiazzante nella sua originalità, lacerante nella sua ineluttabilità, questo raffinato racconto offre finestre totalmente inattese sulla psiche, la percezione, l’identità, spingendosi ben oltre qualsiasi perverso meccanismo di scambio di ruoli.”