Villa dolorosa

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Se vi piace Čechov dovete leggere Villa Dolorosa. E se Čechov vi irrita, dovete leggere Villa Dolorosa. Rebekka Kricheldorf ha riscritto in chiave contemporanea uno dei capolavori di Čechov, Le tre sorelle. Nei tre atti, seguiamo tre feste di compleanno di una delle protagoniste, Irina, chiamata così per la passione del genitori per la cultura russa. C'è tutto Čechov, nel testo. Le nostre speranze, i nostri progetti e la maniera in cui la vita ci scombina i piani, o forse soltanto il modo in cui rimaniamo intrappolati nelle sabbie mobili dell'esistenza, e quanto più ci agitiamo, ne parliamo, ci illudiamo, tanto più restiamo intrappolati. Ma tutto questo non accade più nella Russia pre-rivoluzionaria d'inizio secolo. Accade oggi, tra di noi, sognatori insoddisfatti. Inevitabile amarle, queste sorelle, e insieme prenderle a schiaffi. Perché la rivoluzione non arriva, nemmeno quella in apparenza così facile che le porterebbe, e che ci porterebbe, alla felicità. Dunque è molto divertente, il testo di Rebekka Kricheldorf, così come lo è quello di Čechov. Perché l'unico modo che abbiamo per sopportare la tragedia della vita, al di là delle fragili consolazioni che riusciamo a procurarci – i soldi, l'amore, il sesso, la cultura, l'alcol o quello che volete – è questo sguardo insieme affettuoso e crudele. Insomma, ironico. Per questo, che Čechov vi piaccia oppure no, fareste bene a leggervi Villa Dolorosa.[L'AUTORE]Rebekka Kricheldorf è nata nel 1974 a Friburgo in Brisgovia e vive a Berlino. Ha studiato Filologia Romanza alla Humboldt Universität di Berlino e in seguito Scrittura Creativa per il palcoscenico alla Universität der Künste Berlin . Nel 1999 ha frequentato uno stage al Theater Lüneburg/Germania e nel 2004 è stata autore residente al Nationaltheater Mannheim/Germania. E’ stata direttore artistico e autore residente al Theaterhaus Jena/Germania .