Un excursus letterario che rivela come “mettersi in cammino” lasciandosi alle spalle la civiltà industrializzata sia sempre stato un tema centrale nella poetica di scrittori e saggisti di grande calibro. Al semplice esercizio fisico si associano di continuo riflessioni intellettuali sulla condizione umana e sui suoi mutamenti nel corso del tempo. Il paesaggio offre spunti letterari e conduce il pensiero verso strade poco battute, la bellezza della natura genera associazioni, influenze originali e profonde. Camminando si rinnova l’entusiasmo verso la scrittura, il bisogno di trascrivere sulla carta le esperienze e le suggestioni che queste hanno provocato. Ad ogni passo si scoprono dettagli nuovi, si impara qualcosa sul mondo e su se stessi e ogni pellegrinaggio diventa fonte di ispirazione profonda per una nuova prosa e per una nuova etica. Leggendo queste pagine ritroviamo lo spirito dei camminatori di un tempo e le loro osservazioni sono un monito e una esortazione per noi, camminatori di oggi.
Un excursus letterario che rivela come “mettersi in cammino” lasciandosi alle spalle la civiltà industrializzata sia sempre stato un tema centrale nella poetica di scrittori e saggisti di grande calibro. Al semplice esercizio fisico si associano di continuo riflessioni intellettuali sulla condizione umana e sui suoi mutamenti nel corso del tempo. Il paesaggio offre spunti letterari e conduce il pensiero verso strade poco battute, la bellezza della natura genera associazioni, influenze originali e profonde. Camminando si rinnova l’entusiasmo verso la scrittura, il bisogno di trascrivere sulla carta le esperienze e le suggestioni che queste hanno provocato. Ad ogni passo si scoprono dettagli nuovi, si impara qualcosa sul mondo e su se stessi e ogni pellegrinaggio diventa fonte di ispirazione profonda per una nuova prosa e per una nuova etica. Leggendo queste pagine ritroviamo lo spirito dei camminatori di un tempo e le loro osservazioni sono un monito e una esortazione per noi, camminatori di oggi.