In questi tre racconti si trovano le origini di Mary Poppins, ossia le storie dei tre personaggi, incontrati nella vita, da cui P. L. Travers trasse i caratteri fondamentali della sua tata e tante delle sue invenzioni.
In origine, furono stampati privatamente, nel 1940, come regali di Natale per gli amici e i familiari. E sono qui pubblicati per la prima volta in italiano.
L’autrice, già famosa, ricorda dei suoi incontri con tre persone che avevano modellato la sua infanzia e lasciato una traccia indelebile per il resto dell’esistenza.
La vecchia zia Sass, alta e rigida signora uscita da un romanzo vittoriano che spargeva benevolenza mascherata da inflessibile severità; il cuoco cinese Ah Wong che faceva sentire tutto e tutti parte di «una corrente sola, unica e indivisibile»; il vecchio fantino irlandese Johnny Delaney che guardava al mondo «come se l’avesse creato lui e adesso non sapesse che farsene della sua creazione». Sono le guide complici e sagge di una bambina che cresce in una immensa piantagione australiana, portatrici di un segreto fascinoso come un mistero, capaci di «sollevare le nostre vite quasi sul piano della leggenda».
P. L. Travers, «riservata e fiera» tanto da essere incomparabilmente meno conosciuta del suo personaggio, e contemporaneamente così gelosa dell’autenticità di Mary Poppins da non aver gradito la versione che ne diede Walt Disney, in queste pagine consegna in fondo una rivelazione, confezionata in tre commoventi ritratti divertenti e pieni di amore. Da quale sottofondo di immagini e realtà, di tipi umani straordinari e necessari, di vissuto, e quindi da quale verità esistenziale viene uno dei grandi miti classici moderni.
In questi tre racconti si trovano le origini di Mary Poppins, ossia le storie dei tre personaggi, incontrati nella vita, da cui P. L. Travers trasse i caratteri fondamentali della sua tata e tante delle sue invenzioni.
In origine, furono stampati privatamente, nel 1940, come regali di Natale per gli amici e i familiari. E sono qui pubblicati per la prima volta in italiano.
L’autrice, già famosa, ricorda dei suoi incontri con tre persone che avevano modellato la sua infanzia e lasciato una traccia indelebile per il resto dell’esistenza.
La vecchia zia Sass, alta e rigida signora uscita da un romanzo vittoriano che spargeva benevolenza mascherata da inflessibile severità; il cuoco cinese Ah Wong che faceva sentire tutto e tutti parte di «una corrente sola, unica e indivisibile»; il vecchio fantino irlandese Johnny Delaney che guardava al mondo «come se l’avesse creato lui e adesso non sapesse che farsene della sua creazione». Sono le guide complici e sagge di una bambina che cresce in una immensa piantagione australiana, portatrici di un segreto fascinoso come un mistero, capaci di «sollevare le nostre vite quasi sul piano della leggenda».
P. L. Travers, «riservata e fiera» tanto da essere incomparabilmente meno conosciuta del suo personaggio, e contemporaneamente così gelosa dell’autenticità di Mary Poppins da non aver gradito la versione che ne diede Walt Disney, in queste pagine consegna in fondo una rivelazione, confezionata in tre commoventi ritratti divertenti e pieni di amore. Da quale sottofondo di immagini e realtà, di tipi umani straordinari e necessari, di vissuto, e quindi da quale verità esistenziale viene uno dei grandi miti classici moderni.