Dieci racconti di uno dei più grandi scrittori del ventesimo secolo, in cui si percepisce costante il dolore della lacerazione umana, tra sette e identità, tra “capri e rospi”, “uomini montagna e uomini valle”, fra la torma e il fuggiasco, branco e braccato.
Al centro sempre la figura di un rifugiato, costretto a scegliere la banda o il bando, verso l’esilio o l’assedio. Costui soccombe se risponde alla violenza collettiva con l’abbrutimento ; ma, come accade in Il diritto di asilo o Il miracolo dell’ascensore, può anche trionfare se conserva ragione e innocenza.
Dieci racconti di uno dei più grandi scrittori del ventesimo secolo, in cui si percepisce costante il dolore della lacerazione umana, tra sette e identità, tra “capri e rospi”, “uomini montagna e uomini valle”, fra la torma e il fuggiasco, branco e braccato.
Al centro sempre la figura di un rifugiato, costretto a scegliere la banda o il bando, verso l’esilio o l’assedio. Costui soccombe se risponde alla violenza collettiva con l’abbrutimento ; ma, come accade in Il diritto di asilo o Il miracolo dell’ascensore, può anche trionfare se conserva ragione e innocenza.