RACCONTO - FANTASCIENZA - Il più intimo e personale racconto del grande Lino Aldani, l'autore italiano di fantascienza più tradotto e più conosciuto in tutto il mondo.
Quando fu pubblicato la prima volta, sul numero 8 di "Robot" nel 1976, qualcuno contestò il fatto che questo racconto aveva davvero poco di fantascientifico. Qualche accenno a una tv tridimensionale, a un videotelefono, cose che oggi peraltro sono banale realtà. Ma il racconto era talmente bello, talmente profondo, talmente maturo, che la maggior parte dei lettori non potè fare altro che acclamarlo. In un racconto c'è tutta un'epoca, e forse, anche se i malesseri descritti dal protagonista ci sembrano appartenere al passato, a pensarci bene le cose non sono molto diverse, forse sono peggiori. Solo abbiamo un po' perso la capacità di rendercene conto.
Lino Aldani è considerato lo scrittore più rappresentativo della fantascienza italiana. Ha esordito negli anni Sessanta, con la pattuglia dei primi scrittori italiani sulla rivista "Oltre il cielo". Ma i suoi racconti migliori, come "Buonanotte Sofia" e "Trentasette centigradi" escono su "Futuro", la rivista che dirige tra il 1963 e il 1964. Nel 1962 pubblica "La fantascienza", il primo saggio-guida sul genere uscito in Italia. Il primo romanzo esce nel 1977, "Quando le radici"; ne seguono altre quattro, l'ultimo dei quali, "Themoro Korik", è del 2007. Per diversi anni è stato sindaco di San Cipriano Po, il suo paese natale. I suoi racconti sono stati tradotti in sedici lingue.
RACCONTO - FANTASCIENZA - Il più intimo e personale racconto del grande Lino Aldani, l'autore italiano di fantascienza più tradotto e più conosciuto in tutto il mondo.
Quando fu pubblicato la prima volta, sul numero 8 di "Robot" nel 1976, qualcuno contestò il fatto che questo racconto aveva davvero poco di fantascientifico. Qualche accenno a una tv tridimensionale, a un videotelefono, cose che oggi peraltro sono banale realtà. Ma il racconto era talmente bello, talmente profondo, talmente maturo, che la maggior parte dei lettori non potè fare altro che acclamarlo. In un racconto c'è tutta un'epoca, e forse, anche se i malesseri descritti dal protagonista ci sembrano appartenere al passato, a pensarci bene le cose non sono molto diverse, forse sono peggiori. Solo abbiamo un po' perso la capacità di rendercene conto.
Lino Aldani è considerato lo scrittore più rappresentativo della fantascienza italiana. Ha esordito negli anni Sessanta, con la pattuglia dei primi scrittori italiani sulla rivista "Oltre il cielo". Ma i suoi racconti migliori, come "Buonanotte Sofia" e "Trentasette centigradi" escono su "Futuro", la rivista che dirige tra il 1963 e il 1964. Nel 1962 pubblica "La fantascienza", il primo saggio-guida sul genere uscito in Italia. Il primo romanzo esce nel 1977, "Quando le radici"; ne seguono altre quattro, l'ultimo dei quali, "Themoro Korik", è del 2007. Per diversi anni è stato sindaco di San Cipriano Po, il suo paese natale. I suoi racconti sono stati tradotti in sedici lingue.