Uno scrittore famoso per la sua tematica privata, per lo scandaglio dei sentimenti e per l'accento posto con insistenza sull'insignificanza della Storia, si mette a un tratto a usare delle terza pagina di un grosso quotidiano nazionale per invocare il disarmo unilaterale dell'Italia. I suoi affezionati lettori restano sconcertati. Che cosa è successo a Cassola? Incuriosito da questo repentino mutamento, Domenico Tarizzo, saggista e analista dei movimenti politici e culturali di questo secolo, si accinge a rivolgere allo scrittore una serie di domande spregiudicate, cui risponde con verve. Ne nasce uno spaccato insolito sulla condizione intellettuale italiana, stretta tra nostalgie provinciali e affanni da società contemporanea. Questo libro è la storia di un'esperienza singolare ma non priva di radici, l'incontro di due linguaggi e di due tematiche, la Letteratura e il Disarmo, che alla fine si rivelano come oggetti del discorso non troppo eterogenei e distanti. Se la letteratura è infatti il tentativo di recuperare gli oggetti perduti dell'infanzia della vita, come le più profonde scuole d'analisi hanno confermato, il disarmo è il campo in cui l'altro assume le sue estreme possibilità di sopravvivenza in un mondo minacciato.
Uno scrittore famoso per la sua tematica privata, per lo scandaglio dei sentimenti e per l'accento posto con insistenza sull'insignificanza della Storia, si mette a un tratto a usare delle terza pagina di un grosso quotidiano nazionale per invocare il disarmo unilaterale dell'Italia. I suoi affezionati lettori restano sconcertati. Che cosa è successo a Cassola? Incuriosito da questo repentino mutamento, Domenico Tarizzo, saggista e analista dei movimenti politici e culturali di questo secolo, si accinge a rivolgere allo scrittore una serie di domande spregiudicate, cui risponde con verve. Ne nasce uno spaccato insolito sulla condizione intellettuale italiana, stretta tra nostalgie provinciali e affanni da società contemporanea. Questo libro è la storia di un'esperienza singolare ma non priva di radici, l'incontro di due linguaggi e di due tematiche, la Letteratura e il Disarmo, che alla fine si rivelano come oggetti del discorso non troppo eterogenei e distanti. Se la letteratura è infatti il tentativo di recuperare gli oggetti perduti dell'infanzia della vita, come le più profonde scuole d'analisi hanno confermato, il disarmo è il campo in cui l'altro assume le sue estreme possibilità di sopravvivenza in un mondo minacciato.