Alla fine dell'Ottocento l'Italia, unita da poco più di vent'anni, lanciò la prima Biennale d'arte contemporanea a Venezia, diventata la più importante del mondo. Un gesto coraggioso che non ebbe seguito: all'alba del XXI secolo, il nostro Paese non possiede un grande museo degno di competere con la Tate Modern, il Moma o il Pompidou; non è riuscito a sostenere la carriera dei migliori artisti italiani delle ultime generazioni, e sembra riconoscere fama e prestigio solo all'arte del passato. Come mai l'Italia odia l'arte contemporanea? È a causa del peso del nostro patrimonio artistico o ci sono altre ragioni? Perché non sappiamo promuovere i nostri giovani talenti sulla scena internazionale? Come mai non abbiamo una grande collezione nazionale dedicata all'arte di oggi? Partendo da queste domande, il libro di Pratesi suggerisce alcune direzioni per individuare, in Italia, un nuovo rapporto con l'arte del nostro tempo.
Language
Italian
Pages
92
Format
Paperback
Publisher
Castelvecchi
Release
May 10, 2022
ISBN 13
9788869449932
Perché l'Italia non ama più l'arte moderna. Mostre, musei, artisti
Alla fine dell'Ottocento l'Italia, unita da poco più di vent'anni, lanciò la prima Biennale d'arte contemporanea a Venezia, diventata la più importante del mondo. Un gesto coraggioso che non ebbe seguito: all'alba del XXI secolo, il nostro Paese non possiede un grande museo degno di competere con la Tate Modern, il Moma o il Pompidou; non è riuscito a sostenere la carriera dei migliori artisti italiani delle ultime generazioni, e sembra riconoscere fama e prestigio solo all'arte del passato. Come mai l'Italia odia l'arte contemporanea? È a causa del peso del nostro patrimonio artistico o ci sono altre ragioni? Perché non sappiamo promuovere i nostri giovani talenti sulla scena internazionale? Come mai non abbiamo una grande collezione nazionale dedicata all'arte di oggi? Partendo da queste domande, il libro di Pratesi suggerisce alcune direzioni per individuare, in Italia, un nuovo rapporto con l'arte del nostro tempo.