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Grammatica storica delle arti figurative

Grammatica storica delle arti figurative

Andrea Pinotti
0/5 ( ratings)
IL LIBRO
In una civiltà come la nostra attuale in cui, come scrive Sergio Bettini, «l’“esistere” prevale sull’“essere” , anche nella struttura dei linguaggi artistici il “tempo” prevale sullo “spazio”, l’“espressionismo” prevale sull’“impressionismo” … le arti “industriali” o applicate, e l’architettura, prevalgono sulla scultura delle “statue” e sulla pittura dei “quadri” », in un’epoca che, dunque, invoca più che mai categorie adeguate per essere in grado di comprendere se stessa, i contributi degli storici dell’arte della Scuola di Vienna e in particolare del suo esponente centrale Alois Riegl restano tuttora un patrimonio pressoché intatto, tutto da spendere.
Riegl è noto, appunto, per avere affinato gli strumenti atti a mettere a fuoco il potenziale espressivo dei periodi abitualmente definiti di «decadenza», scardinando dalle fondamenta ogni vulgata in cui fanno da guida il culto per il «classico» o per la creatività autoriale. Resta paradigmatico, a riguardo, il suo studio sull’artigianato artistico di Industria artistica tardoromana , che fa seguito alla sua celebre indagine storico-teorica sull’ornamento dei Problemi di stile .
Nel presente lavoro, tradotto qui in entrambe le sue versioni peraltro mai pubblicate in vita dall’autore , si affronta il senso del processo artistico sulla scorta del confronto dell’uomo con la natura, dove però non si tratta di imitare la natura , ma di competere con essa e migliorarla. In questo quadro – che varia nel tempo e in base al quale vengono rilette in una vertiginosa rassegna tutte le epoche della storia dell’arte dall’antichità alla modernità – egli identifica una serie di «elementi» costanti per cui storicamente l’opera d’arte si costituisce come tale e che, come nella struttura delle lingue storiche, si declinano in maniera diversissima a seconda delle necessità espressive che il tempo e il luogo richiedono. Ecco, dunque, l’ambizioso progetto di questa grammatica storica, restato forse non per caso allo stato di abbozzo, e che tuttavia ci offre tutta una nuova serie di strumenti sofisticati per confrontarci con l’arte del presente e del passato.

L'AUTORE
Alois Riegl è considerato uno dei massimi esponenti della cosiddetta scuola viennese di storia dell’arte. I suoi studi sull’arte tardoantica, orientale, medievale e barocca hanno aperto la strada alla riscoperta di ampi e importanti settori della storia dell’arte, ma soprattutto hanno dato avvio all’elaborazione di una nuova metodologia critica e storiografica, la cui influenza va molto al di là dell’ambito delle arti figurative.
Meditando sulla figurazione come operazione analoga, ma non identica al linguaggio, Riegl propone una «dottrina elementare dell’arte figurativa», interrogandosi su quegli elementi fondamentali che, nel divenire storico, costituiscono una rete strutturale di invarianti della rappresentazione visiva: i fini della produzione delle immagini, i loro motivi e il fondamentale rapporto tra superficie e profondità. Si intrecciano così la grande lezione del puro visibilismo, la polemica contro ogni materialismo tecnicistico e un’attenzione alla storia dell’arte come storia delle visioni del mondo; ciò che avrebbe innervato, ben al di là dei confini disciplinari, la riflessione intorno all’immagine di autori così diversi come Benjamin e Spengler, Panofsky e Wind, Deleuze e Feyerabend.
Language
Italian
Pages
358
Format
Paperback
Release
January 01, 1966
ISBN 13
9788874621552

Grammatica storica delle arti figurative

Andrea Pinotti
0/5 ( ratings)
IL LIBRO
In una civiltà come la nostra attuale in cui, come scrive Sergio Bettini, «l’“esistere” prevale sull’“essere” , anche nella struttura dei linguaggi artistici il “tempo” prevale sullo “spazio”, l’“espressionismo” prevale sull’“impressionismo” … le arti “industriali” o applicate, e l’architettura, prevalgono sulla scultura delle “statue” e sulla pittura dei “quadri” », in un’epoca che, dunque, invoca più che mai categorie adeguate per essere in grado di comprendere se stessa, i contributi degli storici dell’arte della Scuola di Vienna e in particolare del suo esponente centrale Alois Riegl restano tuttora un patrimonio pressoché intatto, tutto da spendere.
Riegl è noto, appunto, per avere affinato gli strumenti atti a mettere a fuoco il potenziale espressivo dei periodi abitualmente definiti di «decadenza», scardinando dalle fondamenta ogni vulgata in cui fanno da guida il culto per il «classico» o per la creatività autoriale. Resta paradigmatico, a riguardo, il suo studio sull’artigianato artistico di Industria artistica tardoromana , che fa seguito alla sua celebre indagine storico-teorica sull’ornamento dei Problemi di stile .
Nel presente lavoro, tradotto qui in entrambe le sue versioni peraltro mai pubblicate in vita dall’autore , si affronta il senso del processo artistico sulla scorta del confronto dell’uomo con la natura, dove però non si tratta di imitare la natura , ma di competere con essa e migliorarla. In questo quadro – che varia nel tempo e in base al quale vengono rilette in una vertiginosa rassegna tutte le epoche della storia dell’arte dall’antichità alla modernità – egli identifica una serie di «elementi» costanti per cui storicamente l’opera d’arte si costituisce come tale e che, come nella struttura delle lingue storiche, si declinano in maniera diversissima a seconda delle necessità espressive che il tempo e il luogo richiedono. Ecco, dunque, l’ambizioso progetto di questa grammatica storica, restato forse non per caso allo stato di abbozzo, e che tuttavia ci offre tutta una nuova serie di strumenti sofisticati per confrontarci con l’arte del presente e del passato.

L'AUTORE
Alois Riegl è considerato uno dei massimi esponenti della cosiddetta scuola viennese di storia dell’arte. I suoi studi sull’arte tardoantica, orientale, medievale e barocca hanno aperto la strada alla riscoperta di ampi e importanti settori della storia dell’arte, ma soprattutto hanno dato avvio all’elaborazione di una nuova metodologia critica e storiografica, la cui influenza va molto al di là dell’ambito delle arti figurative.
Meditando sulla figurazione come operazione analoga, ma non identica al linguaggio, Riegl propone una «dottrina elementare dell’arte figurativa», interrogandosi su quegli elementi fondamentali che, nel divenire storico, costituiscono una rete strutturale di invarianti della rappresentazione visiva: i fini della produzione delle immagini, i loro motivi e il fondamentale rapporto tra superficie e profondità. Si intrecciano così la grande lezione del puro visibilismo, la polemica contro ogni materialismo tecnicistico e un’attenzione alla storia dell’arte come storia delle visioni del mondo; ciò che avrebbe innervato, ben al di là dei confini disciplinari, la riflessione intorno all’immagine di autori così diversi come Benjamin e Spengler, Panofsky e Wind, Deleuze e Feyerabend.
Language
Italian
Pages
358
Format
Paperback
Release
January 01, 1966
ISBN 13
9788874621552

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