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Le alterazioni dello stato di coscienza: La semeiotica dello stato di vigilanza, coma, delirium e locked-in

Le alterazioni dello stato di coscienza: La semeiotica dello stato di vigilanza, coma, delirium e locked-in

Antonella Pigazzini
0/5 ( ratings)
La valutazione dello stato di coscienza è una fase dell’esame obiettivo e della parametrazione del paziente che viene spesso liquidata in poche manovre e semplici battute.
Rappresenta la fase iniziale, il primo contatto con la persona/paziente, pertanto occorre attenzione e forse uno sforzo di standardizzazione anche di questi aspetti.
Di fatto la terminologia utilizzata spesso genera equivoci e merita invece attenzione: ad esempio delirium/delirio, coscienza/conoscenza.
Poiché quest’opera si rivolge a persone che operano nel settore della salute e dell’assistenza non definiremo qui i concetti basilari come il “sistema nervoso centrale,” “periferico” eccetera ma faremo il passo successivo occupandoci della semeiotica ossia della scienza che studia i sintomi e segni delle patologie, ed analizzando particolari aspetti delle patologie che colpiscono il sistema nervoso centrale e periferico.
Per stato di coscienza si intende il livello di consapevolezza che un individuo, in una determinata condizione, ha di sé e del proprio ambiente.
Lo stato di coscienza comprende: la vigilanza ossia lo stato di veglia e di attenzione sull’ambiente, e la consapevolezza circa il proprio essere ed il mondo attorno a noi stessi. Queste due componenti si possono esprimere con differenti livelli di profondità connotando da un lato lo stato di coma e dall’altro le facoltà cognitive. Valutare lo stato di coscienza o lo stato di vigilanza o il grado di coma significa valutare e dare una numerazione riproducibile al fatto che il paziente sia più o meno sveglio e più o meno in contatto con l’ambiente attorno a lui, e più o meno consapevole di sé stesso.
Di fatto non è sempre possibile stabilire la consapevolezza circa il proprio essere ed il mondo attorno sia per le alterazioni neurologiche sia per le difficoltà di stabilire con un paziente neurologicamente compromesso una comunicazione efficace.
La condizione di delirium è molto frequente nei pazienti ricoverati specie se anziani, ma non essendo semplice da definire né da trattare spesso non è neppure considerata in cartella, viene delegata al medico di guardia. Sicuramente il delirium determina peggioramento delle condizioni generali, difficoltà a portare avanti esami anche semplici, e prolungamento delle degenze tanto per citare alcune conseguenze.
La consapevolezza circa il proprio essere richiede l’integrità dei circuiti corticali, spesso l’anziano sottratto bruscamente al proprio ambiente fatica a ritrovare sé stesso, si sente spiazzato, spaesato, tratti di demenza non noti divengono evidenti, si “slatentizzano” il decadimento cognitivo spesso ben compensato tra le mura domestiche, diventa una realtà durissima da affrontare.
Quante volte ci sentiamo dire frasi: ma come fino ad ieri faceva le parole crociate, andava in bicicletta da solo, accompagnava la nipotina alla scuola materna, guidava l’automobile, teneva la contabilità del negozio, faceva la spesa, cosa gli avete fatto?
Nella valutazione del paziente anziano entrano in gioco non solo le facoltà cognitive. È un quadro più complesso, che tiene conto del contesto famigliare, sociale, culturale, anche la storia personale, e i precedenti medici e patologici non possono essere dimenticati.
Pages
131
Format
Kindle Edition

Le alterazioni dello stato di coscienza: La semeiotica dello stato di vigilanza, coma, delirium e locked-in

Antonella Pigazzini
0/5 ( ratings)
La valutazione dello stato di coscienza è una fase dell’esame obiettivo e della parametrazione del paziente che viene spesso liquidata in poche manovre e semplici battute.
Rappresenta la fase iniziale, il primo contatto con la persona/paziente, pertanto occorre attenzione e forse uno sforzo di standardizzazione anche di questi aspetti.
Di fatto la terminologia utilizzata spesso genera equivoci e merita invece attenzione: ad esempio delirium/delirio, coscienza/conoscenza.
Poiché quest’opera si rivolge a persone che operano nel settore della salute e dell’assistenza non definiremo qui i concetti basilari come il “sistema nervoso centrale,” “periferico” eccetera ma faremo il passo successivo occupandoci della semeiotica ossia della scienza che studia i sintomi e segni delle patologie, ed analizzando particolari aspetti delle patologie che colpiscono il sistema nervoso centrale e periferico.
Per stato di coscienza si intende il livello di consapevolezza che un individuo, in una determinata condizione, ha di sé e del proprio ambiente.
Lo stato di coscienza comprende: la vigilanza ossia lo stato di veglia e di attenzione sull’ambiente, e la consapevolezza circa il proprio essere ed il mondo attorno a noi stessi. Queste due componenti si possono esprimere con differenti livelli di profondità connotando da un lato lo stato di coma e dall’altro le facoltà cognitive. Valutare lo stato di coscienza o lo stato di vigilanza o il grado di coma significa valutare e dare una numerazione riproducibile al fatto che il paziente sia più o meno sveglio e più o meno in contatto con l’ambiente attorno a lui, e più o meno consapevole di sé stesso.
Di fatto non è sempre possibile stabilire la consapevolezza circa il proprio essere ed il mondo attorno sia per le alterazioni neurologiche sia per le difficoltà di stabilire con un paziente neurologicamente compromesso una comunicazione efficace.
La condizione di delirium è molto frequente nei pazienti ricoverati specie se anziani, ma non essendo semplice da definire né da trattare spesso non è neppure considerata in cartella, viene delegata al medico di guardia. Sicuramente il delirium determina peggioramento delle condizioni generali, difficoltà a portare avanti esami anche semplici, e prolungamento delle degenze tanto per citare alcune conseguenze.
La consapevolezza circa il proprio essere richiede l’integrità dei circuiti corticali, spesso l’anziano sottratto bruscamente al proprio ambiente fatica a ritrovare sé stesso, si sente spiazzato, spaesato, tratti di demenza non noti divengono evidenti, si “slatentizzano” il decadimento cognitivo spesso ben compensato tra le mura domestiche, diventa una realtà durissima da affrontare.
Quante volte ci sentiamo dire frasi: ma come fino ad ieri faceva le parole crociate, andava in bicicletta da solo, accompagnava la nipotina alla scuola materna, guidava l’automobile, teneva la contabilità del negozio, faceva la spesa, cosa gli avete fatto?
Nella valutazione del paziente anziano entrano in gioco non solo le facoltà cognitive. È un quadro più complesso, che tiene conto del contesto famigliare, sociale, culturale, anche la storia personale, e i precedenti medici e patologici non possono essere dimenticati.
Pages
131
Format
Kindle Edition

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