Su un foglio ciclostilato destinato a pochi lettori, un gruppo di amici dibatte i temi che il periodo storico mette all’ordine del giorno: la bomba atomica e la non-violenza, il socialismo e l’Urss, l’etica e la politica, il materialismo e l’estetica, la scienza e la storia. Nasce così, alla fine degli anni ’40, tra “ricostruzione” e “guerra fredda”, una rivista che oltre a far da palestra per giovani intellettuali accomunati dalla ricerca della verità – tra loro Delfino Insolera, Roberto Guiducci, Renato Solmi, Luciano Amodio, Cesare Cases, Franco Fortini, Claudio Pavone – costituisce l’incunabolo di una serie di riviste, da “Ragionamenti” fino a “Quaderni piacentini”, che avrà per caratteristica la libertà di giudizio e l’atteggiamento critico nei confronti delle ortodossie. La riproposizione integrale di “Discussioni”, preceduta da uno scritto introduttivo di Renato Solmi che ritrae nitidamente le figure dei collaboratori, e arricchita da un’appendice di testimonianze, restituisce un dialogo appassionato tra intellettuali indipendenti e documenta un esempio valido ancora oggi di capacità di coniugare la riflessione filosofica e la ricerca etica con l’analisi della contemporaneità
Su un foglio ciclostilato destinato a pochi lettori, un gruppo di amici dibatte i temi che il periodo storico mette all’ordine del giorno: la bomba atomica e la non-violenza, il socialismo e l’Urss, l’etica e la politica, il materialismo e l’estetica, la scienza e la storia. Nasce così, alla fine degli anni ’40, tra “ricostruzione” e “guerra fredda”, una rivista che oltre a far da palestra per giovani intellettuali accomunati dalla ricerca della verità – tra loro Delfino Insolera, Roberto Guiducci, Renato Solmi, Luciano Amodio, Cesare Cases, Franco Fortini, Claudio Pavone – costituisce l’incunabolo di una serie di riviste, da “Ragionamenti” fino a “Quaderni piacentini”, che avrà per caratteristica la libertà di giudizio e l’atteggiamento critico nei confronti delle ortodossie. La riproposizione integrale di “Discussioni”, preceduta da uno scritto introduttivo di Renato Solmi che ritrae nitidamente le figure dei collaboratori, e arricchita da un’appendice di testimonianze, restituisce un dialogo appassionato tra intellettuali indipendenti e documenta un esempio valido ancora oggi di capacità di coniugare la riflessione filosofica e la ricerca etica con l’analisi della contemporaneità