Commento dell'editore e quarta di copertina:
Le notizie rare e talora incerte che ci restano dei fatti compiuti in quella regione che ora chiamasi Abruzzo, dalla distruzione dell'impero romano fino ai primi re longobardi, non ci concedono di seguire gli avvenimenti con un certo ordine.
Dopo un lungo periodo di anni oscuri, troviamo, che fra i lembi delle province romane del Sannio, della Valeria e del Piceno, i Longobardi avevano istituito sette gastaldati coi nomi di Marsi, Valva, Amiterno, Forcone, Aputium, Pinne e Teate.
Nell'anno 568 i Longobardi invasero quasi tutto il paese fino al Sangro e Faroaldo istituì il ducato di Spoleto; l'invasione, quindi, avvenne nei tempi della più feroce irruzione barbarica.
Mentre i Romani mietuti dalla peste, affamati dalla carestia, inseguiti dai barbari cercavano scampo sulle marine, i Longobardi, con le armi, le famiglie, il bestiame, gli arredi accresciuti dalle prede recenti, venivano per i monti a porre stanza nelle nostre terre e, per le valli del Gran Sasso e della Maiella, essi allora stabilirono un grande numero di Fare…
Nunzio Federico Faraglia
Commento dell'editore e quarta di copertina:
Le notizie rare e talora incerte che ci restano dei fatti compiuti in quella regione che ora chiamasi Abruzzo, dalla distruzione dell'impero romano fino ai primi re longobardi, non ci concedono di seguire gli avvenimenti con un certo ordine.
Dopo un lungo periodo di anni oscuri, troviamo, che fra i lembi delle province romane del Sannio, della Valeria e del Piceno, i Longobardi avevano istituito sette gastaldati coi nomi di Marsi, Valva, Amiterno, Forcone, Aputium, Pinne e Teate.
Nell'anno 568 i Longobardi invasero quasi tutto il paese fino al Sangro e Faroaldo istituì il ducato di Spoleto; l'invasione, quindi, avvenne nei tempi della più feroce irruzione barbarica.
Mentre i Romani mietuti dalla peste, affamati dalla carestia, inseguiti dai barbari cercavano scampo sulle marine, i Longobardi, con le armi, le famiglie, il bestiame, gli arredi accresciuti dalle prede recenti, venivano per i monti a porre stanza nelle nostre terre e, per le valli del Gran Sasso e della Maiella, essi allora stabilirono un grande numero di Fare…
Nunzio Federico Faraglia