Non solo variazioni sul goulash o sulla “buzara”: troverete anche il paesaggio agricolo e costiero, i mercati, i caffè e i ristoranti con i frequentatori del passato e del presente, le atmosfere di Opicina, di Duino, di Miramare, le grida e le voci dei pescatori e dei venditori ambulanti.
I vapori delle pentole sono molto più, anche sensorialmente, evocativi se si sa che cosa c’è dietro: tanto più per la cucina triestina, una cucina “colta” nel senso che i suoi piatti raccontano spesso una vicenda storica o geografica che si ripercorre nei sapori.
Non solo variazioni sul goulash o sulla “buzara”: troverete anche il paesaggio agricolo e costiero, i mercati, i caffè e i ristoranti con i frequentatori del passato e del presente, le atmosfere di Opicina, di Duino, di Miramare, le grida e le voci dei pescatori e dei venditori ambulanti.
I vapori delle pentole sono molto più, anche sensorialmente, evocativi se si sa che cosa c’è dietro: tanto più per la cucina triestina, una cucina “colta” nel senso che i suoi piatti raccontano spesso una vicenda storica o geografica che si ripercorre nei sapori.