I capitoli del nuovo romanzo di Nanni Balestrini illustrano ognuno un episodio di quella violenza che da anni svolge la spirale della sua "logica" interne sulle scene più diverse: fabbriche e piazze, uffici e campagne.
Il materiale di partenza che si offre a Balestrini è il linguaggio giornalistico con cui questa violenza viene ogni giorno rappresentata: un linguaggio mimico e a suo modo manieristico quando tratta, giustificandoli, i protagonisti del potere ; o che si rifugia nella flasa imparzialità della cronaca quando vuole occultare i moventi dell'aggressione antiproletaria e di certe risposte di segno opposto .
Le tecniche di scomposizione e di ripetizione usate sul linguaggio dell'informazione sono analoghe a tecniche pittoriche come quelle di Andy Warhol. ma, nel servirsi del "collage", Balestrini dà prova di una sorprendente varietà e ricchezza di soluzioni: non solo nello scegliere il materiale preesistente , ma anche nel "trattarlo", traendone effetti disparati, e spesso giungendo a ribaltare il significato originario di questo o quell'inserto.
I capitoli del nuovo romanzo di Nanni Balestrini illustrano ognuno un episodio di quella violenza che da anni svolge la spirale della sua "logica" interne sulle scene più diverse: fabbriche e piazze, uffici e campagne.
Il materiale di partenza che si offre a Balestrini è il linguaggio giornalistico con cui questa violenza viene ogni giorno rappresentata: un linguaggio mimico e a suo modo manieristico quando tratta, giustificandoli, i protagonisti del potere ; o che si rifugia nella flasa imparzialità della cronaca quando vuole occultare i moventi dell'aggressione antiproletaria e di certe risposte di segno opposto .
Le tecniche di scomposizione e di ripetizione usate sul linguaggio dell'informazione sono analoghe a tecniche pittoriche come quelle di Andy Warhol. ma, nel servirsi del "collage", Balestrini dà prova di una sorprendente varietà e ricchezza di soluzioni: non solo nello scegliere il materiale preesistente , ma anche nel "trattarlo", traendone effetti disparati, e spesso giungendo a ribaltare il significato originario di questo o quell'inserto.