La scienza pensa: questo potrebbe essere il motto di Gilles Châtelet, e della tradizione epistemologica francese. Pensa nei diagrammi in cui si uniscono l'intuizione e la discorsività, e nei gesti che rinviano ad un'indefinita riattivazione delle forme. Gilles Châtelet mostra l'articolazione tra algebra e geometria, tra matematiche e realtà fisica, e, soprattutto, tra le operazioni di un essere finito e l'automanifestazione della Natura. Così, i confini dell'epistemologia sono oltrepassati in direzione di una dialettica che riattualizza le grandi speculazioni del Romanticismo e dell'Idealismo, ma dall'interno delle procedure scientifiche, nei punti in cui la costruzione razionale lascia trapelare un dinamismo più riposto. Contro ogni riduzionismo o utilitarismo, le 'poste in gioco' di quest'opera riguardano il significato delle scienze e la comprensione dell'Essere come mobilità e autodeterminazione.
La scienza pensa: questo potrebbe essere il motto di Gilles Châtelet, e della tradizione epistemologica francese. Pensa nei diagrammi in cui si uniscono l'intuizione e la discorsività, e nei gesti che rinviano ad un'indefinita riattivazione delle forme. Gilles Châtelet mostra l'articolazione tra algebra e geometria, tra matematiche e realtà fisica, e, soprattutto, tra le operazioni di un essere finito e l'automanifestazione della Natura. Così, i confini dell'epistemologia sono oltrepassati in direzione di una dialettica che riattualizza le grandi speculazioni del Romanticismo e dell'Idealismo, ma dall'interno delle procedure scientifiche, nei punti in cui la costruzione razionale lascia trapelare un dinamismo più riposto. Contro ogni riduzionismo o utilitarismo, le 'poste in gioco' di quest'opera riguardano il significato delle scienze e la comprensione dell'Essere come mobilità e autodeterminazione.