Per contrastare gli effetti della sovrappopolazione, a partire dal 1979 in Cina è stato attuato un rigoroso controllo delle nascite attraverso la politica del figlio unico, responsabile di sofferenze e violazioni dei diritti umani. Basandosi su eventi realmente accaduti, Wang Ning racconta con Figlio unico il dramma delle famiglie che hanno perso il loro unico figlio, favorendo una riflessione sul passato recente della Repubblica popolare cinese. “Sono nato nel 1971, in un’epoca in cui i cinesi potevano avere tutti i bambini che volevano. Ecco perché la maggior parte dei miei coetanei hanno tutti fratelli e sorelle”. Wang Ning fa parte di una generazione fortunata. Lo stesso non si può dire per i più giovani, perché dal 1979 fino al 2016 – a fasi alterne e con maggiore o minore coercizione, con premi in denaro e multe per i trasgressori – la pianificazione e il controllo delle nascite hanno impedito alle coppie di avere più di un figlio. Figlio unico affronta il dramma vissuto dalle famiglie quando si verifica la perdita del loro figlio unico. Un dramma raccontato partendo da storie vere, testimonianze raccolte dall’autore per anni, in seguito a un lutto familiare, e che vengono per la prima volta raccontate a fumetti.
Nel 2016 la Repubblica popolare cinese ha abbandonato la politica del figlio unico, consentendo alle coppie di poter avere un secondo figlio. Il 20 agosto 2021, la necessità di promuovere lo sviluppo demografico del paese ha portato il governo di Pechino ad autorizzare la nascita di un terzo figlio.
Per contrastare gli effetti della sovrappopolazione, a partire dal 1979 in Cina è stato attuato un rigoroso controllo delle nascite attraverso la politica del figlio unico, responsabile di sofferenze e violazioni dei diritti umani. Basandosi su eventi realmente accaduti, Wang Ning racconta con Figlio unico il dramma delle famiglie che hanno perso il loro unico figlio, favorendo una riflessione sul passato recente della Repubblica popolare cinese. “Sono nato nel 1971, in un’epoca in cui i cinesi potevano avere tutti i bambini che volevano. Ecco perché la maggior parte dei miei coetanei hanno tutti fratelli e sorelle”. Wang Ning fa parte di una generazione fortunata. Lo stesso non si può dire per i più giovani, perché dal 1979 fino al 2016 – a fasi alterne e con maggiore o minore coercizione, con premi in denaro e multe per i trasgressori – la pianificazione e il controllo delle nascite hanno impedito alle coppie di avere più di un figlio. Figlio unico affronta il dramma vissuto dalle famiglie quando si verifica la perdita del loro figlio unico. Un dramma raccontato partendo da storie vere, testimonianze raccolte dall’autore per anni, in seguito a un lutto familiare, e che vengono per la prima volta raccontate a fumetti.
Nel 2016 la Repubblica popolare cinese ha abbandonato la politica del figlio unico, consentendo alle coppie di poter avere un secondo figlio. Il 20 agosto 2021, la necessità di promuovere lo sviluppo demografico del paese ha portato il governo di Pechino ad autorizzare la nascita di un terzo figlio.