Il confronto con il testo e il pensiero di Parmenide condotto in questo saggio muove da due ragioni principali: la precarietà della base documentaria su cui le più diverse interpretazioni del poema sono state costruite ha sollecitato un riesame puntiglioso della collocazione dei frammenti, del loro assetto testuale, del loro significato, mentre la considerazione della Via delle doxai come ingannevole "cosmo di parole" ha suggerito di scandagliare brani e testimonianze scegliendo come punto di osservazione privilegiato quello spazio intermedio che, nelle parole di G.M. Hopkins, segna «l’orlo, il confine, lo sciabordio, la corsa e il rimescolio dei due principii che s’incontrano nell’orizzonte di ogni cosa».
Language
Italian
Pages
212
Format
Paperback
Release
January 01, 2010
ISBN 13
9788854833951
Il migliore dei mondi impossibili. Parmenide e il cosmo dei Presocratici
Il confronto con il testo e il pensiero di Parmenide condotto in questo saggio muove da due ragioni principali: la precarietà della base documentaria su cui le più diverse interpretazioni del poema sono state costruite ha sollecitato un riesame puntiglioso della collocazione dei frammenti, del loro assetto testuale, del loro significato, mentre la considerazione della Via delle doxai come ingannevole "cosmo di parole" ha suggerito di scandagliare brani e testimonianze scegliendo come punto di osservazione privilegiato quello spazio intermedio che, nelle parole di G.M. Hopkins, segna «l’orlo, il confine, lo sciabordio, la corsa e il rimescolio dei due principii che s’incontrano nell’orizzonte di ogni cosa».