Estate 1986. Alessandro Baricco ha 28 anni e non ha ancora pubblicato niente. Ma ha appena finito di leggere un libro in cui si racconta la storia di Farinelli, la più famosa voce bianca del ’700, forse, come dicono le enciclopedie, il più grande cantante d’opera di tutti i tempi. Entusiasta di quella storia che gli pare bellissima, propone alla sua amica Lucia Moisio, giovanissima filmmaker, di scriverne insieme un film. Il film non verrà mai girato, ma il testo qui presentato dimostra come una bella sceneggiatura, come un buon testo teatrale, sia una delle forme narrative più efficaci per raccontare una grande storia, indipendentemente dalla sua messa in scena. La cosa più sorprendente, poi, come nota lo stesso Baricco nel Post scriptum che chiude il libro, è il rapporto tra Partita spagnola e Novecento. Dice infatti Baricco: “Se ci pensate, il cuore della faccenda è lo stesso: c’è uno che sa fare una cosa da dio e, per assurdo, la fa in una situazione nascosta, protetta e confinata. E la fa per un numero di anni irragionevole, come un gesto da cui non riesce a uscire. Guarda caso, in entrambe le storie il protagonista è un musicista: il più grande cantante, il più grande pianista. Le situazioni sono completamente diverse : ma il succo è quello.”
Estate 1986. Alessandro Baricco ha 28 anni e non ha ancora pubblicato niente. Ma ha appena finito di leggere un libro in cui si racconta la storia di Farinelli, la più famosa voce bianca del ’700, forse, come dicono le enciclopedie, il più grande cantante d’opera di tutti i tempi. Entusiasta di quella storia che gli pare bellissima, propone alla sua amica Lucia Moisio, giovanissima filmmaker, di scriverne insieme un film. Il film non verrà mai girato, ma il testo qui presentato dimostra come una bella sceneggiatura, come un buon testo teatrale, sia una delle forme narrative più efficaci per raccontare una grande storia, indipendentemente dalla sua messa in scena. La cosa più sorprendente, poi, come nota lo stesso Baricco nel Post scriptum che chiude il libro, è il rapporto tra Partita spagnola e Novecento. Dice infatti Baricco: “Se ci pensate, il cuore della faccenda è lo stesso: c’è uno che sa fare una cosa da dio e, per assurdo, la fa in una situazione nascosta, protetta e confinata. E la fa per un numero di anni irragionevole, come un gesto da cui non riesce a uscire. Guarda caso, in entrambe le storie il protagonista è un musicista: il più grande cantante, il più grande pianista. Le situazioni sono completamente diverse : ma il succo è quello.”