Un diario di vita che si snoda tra l'estate del 1991 e l'inverno del 1993, poco prima che Capitan Bukowski venga meno. Il tema è la morte, attesa senza rimorsi e con irriverenza perché "la cosa terribile non è la morte, ma la vita che la gente non vive". Eppure c'è qualche rammarico: lasciare il mondo, lasciare la scrittura. Nei pensieri del suo diario di bordo, il Capitano ne ha per tutti: filosofi, poeti giornalisti, fotografi, musicisti, poliziotti e Hollywood intera. Salva la moglie che lo assiste, la musica di Mahler, il computer, medium ermetico che accudisce il flusso dei pensieri, le corse di cavalli. E le corse sembrano l'unica ragione degli anni estremi, trascorsi nell'altalenante routine tra monitor e ippodromo. Un libro al vetriolo; l'ultima grande opera di un maestro del Novecento, illustrata dal tocco forte di Robert Crumb.
Un diario di vita che si snoda tra l'estate del 1991 e l'inverno del 1993, poco prima che Capitan Bukowski venga meno. Il tema è la morte, attesa senza rimorsi e con irriverenza perché "la cosa terribile non è la morte, ma la vita che la gente non vive". Eppure c'è qualche rammarico: lasciare il mondo, lasciare la scrittura. Nei pensieri del suo diario di bordo, il Capitano ne ha per tutti: filosofi, poeti giornalisti, fotografi, musicisti, poliziotti e Hollywood intera. Salva la moglie che lo assiste, la musica di Mahler, il computer, medium ermetico che accudisce il flusso dei pensieri, le corse di cavalli. E le corse sembrano l'unica ragione degli anni estremi, trascorsi nell'altalenante routine tra monitor e ippodromo. Un libro al vetriolo; l'ultima grande opera di un maestro del Novecento, illustrata dal tocco forte di Robert Crumb.