Nel clima euforico della società russa da poco uscita dal terrore staliniano, un giovane scrittore pubblicava a puntate, sul mensile "Junost'" , un romanzo destinato a diventare il primo bestseller della storia editoriale sovietica, vero caso internazionale tradotto subito in decine di paesi. Era il 1961, il nome dello scrittore Vasilij Aksënov, il titolo del libro "Il biglietto stellato", romanzo di formazione sulle vicende del diciassettenne Dimka, inquieto e sognatore, che lascia la soffocante stabilità familiare per andare verso l'"Occidente" dell'URSS, l'Estonia, insieme a un gruppo di amici.
Nel clima euforico della società russa da poco uscita dal terrore staliniano, un giovane scrittore pubblicava a puntate, sul mensile "Junost'" , un romanzo destinato a diventare il primo bestseller della storia editoriale sovietica, vero caso internazionale tradotto subito in decine di paesi. Era il 1961, il nome dello scrittore Vasilij Aksënov, il titolo del libro "Il biglietto stellato", romanzo di formazione sulle vicende del diciassettenne Dimka, inquieto e sognatore, che lascia la soffocante stabilità familiare per andare verso l'"Occidente" dell'URSS, l'Estonia, insieme a un gruppo di amici.