A Parigi, intorno alla metà del Settecento, una anziana aristocratica, cieca, accoglie a casa sua, con le mansioni di dama di compagnia, una giovane nipote illegittima che vive, disperatamente povera e sola, in provincia. Dettato dalla necessità, il sodalizio è apparentemente felice e si protrae per un decennio. Poi, bruscamente, si spezza. La signora inferma ritiene che la nipote abbia abusato della sua generosità e della sua fiducia e la ragazza, per contro, sentendosi umiliata e tiranneggiata, ha raggiunto il limite estremo della sopportazione. La separazione è dunque inevitabile e avviene all'insegna del reciproco rancore. Questa storia penosa, eppure quasi banale in un'epoca in cui è difficile che il destino femminile si sottragga alla logica patrimoniale e dinastica, costituisce una delle pagine più note della storia dell'alta società francese del XVIII secolo.
A Parigi, intorno alla metà del Settecento, una anziana aristocratica, cieca, accoglie a casa sua, con le mansioni di dama di compagnia, una giovane nipote illegittima che vive, disperatamente povera e sola, in provincia. Dettato dalla necessità, il sodalizio è apparentemente felice e si protrae per un decennio. Poi, bruscamente, si spezza. La signora inferma ritiene che la nipote abbia abusato della sua generosità e della sua fiducia e la ragazza, per contro, sentendosi umiliata e tiranneggiata, ha raggiunto il limite estremo della sopportazione. La separazione è dunque inevitabile e avviene all'insegna del reciproco rancore. Questa storia penosa, eppure quasi banale in un'epoca in cui è difficile che il destino femminile si sottragga alla logica patrimoniale e dinastica, costituisce una delle pagine più note della storia dell'alta società francese del XVIII secolo.