Se il primo tomo comprendeva un’ampia selezione degli scritti dal 1856 al 1864, anno in cui il filosofo ventenne lascia la «veneranda» scuola di Pforta e si iscrive all’Università di Bonn per studiarvi teologia e filologia, questo secondo documenta il passaggio, sulle orme del maestro Friedrich Ritschl, all’Università di Lipsia , e, soprattutto, un nuovo orientamento culturale: l’abbandono della teologia, abbracciata per compiacere la madre, a favore della filologia classica. Di questa decisiva transizione offrono ampia testimonianza gli scritti qui radunati: dopo alcuni appunti di interesse teologico, troviamo infatti il primo studio filologico pubblicato, Per la storia della silloge teognidea – che riprende e approfondisce i temi affrontati in Teognide di Megara, «lavoro di congedo» da Pforta, e lo fa conoscere nell’ambiente universitario –, insieme alle conferenze tenute alla Società Filologica . Fra i lavori filologici si segnalano anche i frammenti inediti sulla filosofia antica, in particolare su Democrito, e De Laertii Diogenis fontibus, apparso sul «Rheinisches Museum», che contribuì alla sua precoce nomina alla cattedra di Filologia classica presso l’Università di Basilea. Infine Omero e la filologia classica, prolusione inaugurale tenuta a Basilea il 28 maggio 1869, chiude questo secondo tomo, che offre fra l’altro gli ultimi appunti sulla carriera scolastica e frammenti e riflessioni varie, tra cui una significativa pagina sulla Valchiria di Richard Wagner, conosciuto il 17 maggio 1869.
Se il primo tomo comprendeva un’ampia selezione degli scritti dal 1856 al 1864, anno in cui il filosofo ventenne lascia la «veneranda» scuola di Pforta e si iscrive all’Università di Bonn per studiarvi teologia e filologia, questo secondo documenta il passaggio, sulle orme del maestro Friedrich Ritschl, all’Università di Lipsia , e, soprattutto, un nuovo orientamento culturale: l’abbandono della teologia, abbracciata per compiacere la madre, a favore della filologia classica. Di questa decisiva transizione offrono ampia testimonianza gli scritti qui radunati: dopo alcuni appunti di interesse teologico, troviamo infatti il primo studio filologico pubblicato, Per la storia della silloge teognidea – che riprende e approfondisce i temi affrontati in Teognide di Megara, «lavoro di congedo» da Pforta, e lo fa conoscere nell’ambiente universitario –, insieme alle conferenze tenute alla Società Filologica . Fra i lavori filologici si segnalano anche i frammenti inediti sulla filosofia antica, in particolare su Democrito, e De Laertii Diogenis fontibus, apparso sul «Rheinisches Museum», che contribuì alla sua precoce nomina alla cattedra di Filologia classica presso l’Università di Basilea. Infine Omero e la filologia classica, prolusione inaugurale tenuta a Basilea il 28 maggio 1869, chiude questo secondo tomo, che offre fra l’altro gli ultimi appunti sulla carriera scolastica e frammenti e riflessioni varie, tra cui una significativa pagina sulla Valchiria di Richard Wagner, conosciuto il 17 maggio 1869.