Ispirata, smaniosa di dimostrare a se stessa e al mondo il suo genio, è considerata la prima programmatrice della storia. Il suo è un cognome ingombrante: Ada, infatti, è figlia del famoso poeta Lord Byron, che paga con la morte prematura una vita avventurosa e piena di eccessi. Cresciuta dalla madre nel timore che si appassionasse alla letteratura, riceve un’istruzione severa ma eccellente, prendendo lezioni da alcune tra le prime scienziate del tempo.
Ada fa buon uso della sua fantasia sfrenata e della sua sensibilità e diventa una grande matematica, in grado di esprimersi per immagini e metafore nuove. E riesce a prefigurare ciò che ai tempi era inimmaginabile: un mondo di macchine intelligenti – gli antenati dei nostri computer – che lavorano per l’uomo.
In chiusura, dopo le note di approfondimento, l'intervista di Sylvie Coyaud a Silvia Coradeschi, che dirige L'Accademia di scienza e tecnologia dell'università svedese di Orebro.
Ispirata, smaniosa di dimostrare a se stessa e al mondo il suo genio, è considerata la prima programmatrice della storia. Il suo è un cognome ingombrante: Ada, infatti, è figlia del famoso poeta Lord Byron, che paga con la morte prematura una vita avventurosa e piena di eccessi. Cresciuta dalla madre nel timore che si appassionasse alla letteratura, riceve un’istruzione severa ma eccellente, prendendo lezioni da alcune tra le prime scienziate del tempo.
Ada fa buon uso della sua fantasia sfrenata e della sua sensibilità e diventa una grande matematica, in grado di esprimersi per immagini e metafore nuove. E riesce a prefigurare ciò che ai tempi era inimmaginabile: un mondo di macchine intelligenti – gli antenati dei nostri computer – che lavorano per l’uomo.
In chiusura, dopo le note di approfondimento, l'intervista di Sylvie Coyaud a Silvia Coradeschi, che dirige L'Accademia di scienza e tecnologia dell'università svedese di Orebro.