Pubblicato nel 1851 e inserito dieci anni dopo insieme agli scritti "Sul vino e sull'hashish", questo testo provocatorio e rivoluzionario scardinò i canoni dell'estetica tradizionale, aprendo la strada a una concezione del bello e dell'arte totalmente nuova: al fumatore d'hashish si ofrre infatti per Baudelaire la possibilità di accedere a un'esperienza estetica estremamente più ampia di quella concessa all'individuo in condizioni di completo controllo delle proprie facoltà fisiche e psichice. In questo nuovo universo vengono infatti accolti oggetti apparentemente insignificanti, talvolta manifestamente brutti, che fanno comunque parte del quotidiano e che l'immaginazione creativa dell'uomo può rendere interessanti. Il giudizio sul bello artistico si libera dunque dai vincoli imposti e tramandati acriticamente. La portata innovativa delle teorie di Baudelaire fu immensa, sottointendendo una capacità di osservazione straordinaria e un'adesione totale alla vita in ogni sua forma.
Pubblicato nel 1851 e inserito dieci anni dopo insieme agli scritti "Sul vino e sull'hashish", questo testo provocatorio e rivoluzionario scardinò i canoni dell'estetica tradizionale, aprendo la strada a una concezione del bello e dell'arte totalmente nuova: al fumatore d'hashish si ofrre infatti per Baudelaire la possibilità di accedere a un'esperienza estetica estremamente più ampia di quella concessa all'individuo in condizioni di completo controllo delle proprie facoltà fisiche e psichice. In questo nuovo universo vengono infatti accolti oggetti apparentemente insignificanti, talvolta manifestamente brutti, che fanno comunque parte del quotidiano e che l'immaginazione creativa dell'uomo può rendere interessanti. Il giudizio sul bello artistico si libera dunque dai vincoli imposti e tramandati acriticamente. La portata innovativa delle teorie di Baudelaire fu immensa, sottointendendo una capacità di osservazione straordinaria e un'adesione totale alla vita in ogni sua forma.