«È impossibile che ad uno stesso soggetto appartenga e contemporaneamente non appartenga il medesimo predicato dallo stesso punto di vista». Secondo questa celebre formulazione aristotelica , il principio di non contraddizione ha portata ontologica: è l'impossibilità che sta nelle cose stesse a fondare l'impossibilità linguistica e di pensiero. È, quindi, insieme principio ontologico e criterio di significanza. La concezione che Hegel e Marx hanno della dialettica e della contraddizione contrasta con il principio aristotelico? Questo è il quesito centrale che Enrico Berti affronta nel suo saggio, con limpida esposizione e vasta considerazione dell'orizzonte critico .
«È impossibile che ad uno stesso soggetto appartenga e contemporaneamente non appartenga il medesimo predicato dallo stesso punto di vista». Secondo questa celebre formulazione aristotelica , il principio di non contraddizione ha portata ontologica: è l'impossibilità che sta nelle cose stesse a fondare l'impossibilità linguistica e di pensiero. È, quindi, insieme principio ontologico e criterio di significanza. La concezione che Hegel e Marx hanno della dialettica e della contraddizione contrasta con il principio aristotelico? Questo è il quesito centrale che Enrico Berti affronta nel suo saggio, con limpida esposizione e vasta considerazione dell'orizzonte critico .