Il concetto positivo della libertà — diverso da quello metafisico che i teologi chiamano libero arbitrio, e dall'altro tutto nominale degli economisti borghesi secondo il quale tutti sono liberi in diritto di fare quel che vogliono, mentre i quattro quinti poi sono schiavi di fatto della impossibilità che loro oppone la falsa organizzazione sociale — questo concetto nuovo della libertà integrale ridonata all'individuo, col renderne a tutti possibile l'esercizio, sopprimendo da un lato gli organamenti di violenza e di coazione della società, e dall'altro mettendo gli uomini in condizione di poter soddisfare i propri bisogni, sottraendoli perciò anche alla schiavitù delle necessità economiche oltre che a quella del potere politico, questo concetto ardito che forma l'essenza dell'ideale anarchico, è figlio legittimo e naturale della civiltà contemporanea.
Il concetto positivo della libertà — diverso da quello metafisico che i teologi chiamano libero arbitrio, e dall'altro tutto nominale degli economisti borghesi secondo il quale tutti sono liberi in diritto di fare quel che vogliono, mentre i quattro quinti poi sono schiavi di fatto della impossibilità che loro oppone la falsa organizzazione sociale — questo concetto nuovo della libertà integrale ridonata all'individuo, col renderne a tutti possibile l'esercizio, sopprimendo da un lato gli organamenti di violenza e di coazione della società, e dall'altro mettendo gli uomini in condizione di poter soddisfare i propri bisogni, sottraendoli perciò anche alla schiavitù delle necessità economiche oltre che a quella del potere politico, questo concetto ardito che forma l'essenza dell'ideale anarchico, è figlio legittimo e naturale della civiltà contemporanea.