Acqua Storta è il nome di una cosca napoletana, al cui vertice sta don Antonio Acqua Storta. Il figlio del boss, Giovanni, vive la sua vita da camorrista senza farsi troppe domande: da giovane è stato nel carcere minorile di Nisida; ora, sposato con Mariasole, è avviato a diventare il degno erede del padre: spietato e lucido assassino, regola i conti del clan ascoltando musica neomelodica napoletana. Ma nella sua vita entra inaspettatamente Salvatore, il contabile della famiglia, e nasce una passione omosessuale che si consuma una volta al mese sugli scogli di Mergellina, e che va ovviamente tenuta segreta.
Questo l’antefatto, che ci viene raccontato soprattutto mediante flashback. Acqua Storta, il fumetto di Valerio Bindi e M. P. Cinque pubblicato da Meridiano zero e tratto dal fortunato romanzo di L. R. Carrino, si concentra invece sugli ultimi tre giorni della vicenda, quando ogni cosa trova il suo corso e la storia scivola via dritta e veloce verso il drammatico nonché inevitabile epilogo. La sceneggiatura essenziale e rigorosa di Valerio Bindi asciuga il già non lunghissimo romanzo di Carrino, restituendo un fumetto dal ritmo serrato che cattura fin dalle prime pagine e si fa leggere tutto d’un fiato.
Acqua Storta è il nome di una cosca napoletana, al cui vertice sta don Antonio Acqua Storta. Il figlio del boss, Giovanni, vive la sua vita da camorrista senza farsi troppe domande: da giovane è stato nel carcere minorile di Nisida; ora, sposato con Mariasole, è avviato a diventare il degno erede del padre: spietato e lucido assassino, regola i conti del clan ascoltando musica neomelodica napoletana. Ma nella sua vita entra inaspettatamente Salvatore, il contabile della famiglia, e nasce una passione omosessuale che si consuma una volta al mese sugli scogli di Mergellina, e che va ovviamente tenuta segreta.
Questo l’antefatto, che ci viene raccontato soprattutto mediante flashback. Acqua Storta, il fumetto di Valerio Bindi e M. P. Cinque pubblicato da Meridiano zero e tratto dal fortunato romanzo di L. R. Carrino, si concentra invece sugli ultimi tre giorni della vicenda, quando ogni cosa trova il suo corso e la storia scivola via dritta e veloce verso il drammatico nonché inevitabile epilogo. La sceneggiatura essenziale e rigorosa di Valerio Bindi asciuga il già non lunghissimo romanzo di Carrino, restituendo un fumetto dal ritmo serrato che cattura fin dalle prime pagine e si fa leggere tutto d’un fiato.