Read Anywhere and on Any Device!

Subscribe to Read | $0.00

Join today and start reading your favorite books for Free!

Read Anywhere and on Any Device!

  • Download on iOS
  • Download on Android
  • Download on iOS

Non mi uccise la morte

Non mi uccise la morte

Toni Bruno
4.3/5 ( ratings)
La notte del 15 ottobre del 2009, il giovane geometra Stefano Cucchi viene fermato da una pattuglia dei Carabinieri nei pressi del Parco degli Acquedotti di Roma e trovato in possesso di una piccola quantità di hashish. I militari, dopo aver perquisito l’abitazione di Cucchi, arrestano il ragazzo e lo portano in caserma. Al momento del fermo – contrariamente a quanto si è sostenuto – Stefano gode di ottima salute e frequenta quotidianamente un corso di prepugilistica. Il giorno dopo il suo arresto, processato per direttissima nel tribunale di piazzale Clodio, ha il volto segnato ma sta ancora bene. Quello è l’ultimo momento in cui i genitori di Stefano Cucchi hanno la possibilità di vedere il figlio. Perché, una volta condotto nelle celle di sicurezza del tribunale e, da lì, nella sezione penale dell’ospedale Sandro Pertini, Stefano Cucchi emergerà dall’incubo in cui è precipitato soltanto grazie a una serie di immagini raccapriccianti: gli occhi incavati e la mascella rotta come uniche testimonianze di un trattamento crudele e disumano. «Decretato» morto la mattina del 22 ottobre, Stefano Cucchi da quel momento in poi diventa uno dei simboli dei diritti negati e dei tanti – troppi – omicidi commessi nelle carceri, sotto la tutela dello Stato. Un ruolo che la memoria di Stefano continua a sostenere anche dopo l’assoluzione del 31 ottobre del 2014 di tutti gli imputati al processo per la morte del ragazzo romano: ucciso per la seconda volta da una sentenza vergognosa.

Con un saggio sulle vittime della “legalità” di Cristiano Armati
Language
Italian
Pages
112
Format
Paperback
Publisher
Castelvecchi
Release
March 01, 2010
ISBN
8876154086
ISBN 13
9788876154089

Non mi uccise la morte

Toni Bruno
4.3/5 ( ratings)
La notte del 15 ottobre del 2009, il giovane geometra Stefano Cucchi viene fermato da una pattuglia dei Carabinieri nei pressi del Parco degli Acquedotti di Roma e trovato in possesso di una piccola quantità di hashish. I militari, dopo aver perquisito l’abitazione di Cucchi, arrestano il ragazzo e lo portano in caserma. Al momento del fermo – contrariamente a quanto si è sostenuto – Stefano gode di ottima salute e frequenta quotidianamente un corso di prepugilistica. Il giorno dopo il suo arresto, processato per direttissima nel tribunale di piazzale Clodio, ha il volto segnato ma sta ancora bene. Quello è l’ultimo momento in cui i genitori di Stefano Cucchi hanno la possibilità di vedere il figlio. Perché, una volta condotto nelle celle di sicurezza del tribunale e, da lì, nella sezione penale dell’ospedale Sandro Pertini, Stefano Cucchi emergerà dall’incubo in cui è precipitato soltanto grazie a una serie di immagini raccapriccianti: gli occhi incavati e la mascella rotta come uniche testimonianze di un trattamento crudele e disumano. «Decretato» morto la mattina del 22 ottobre, Stefano Cucchi da quel momento in poi diventa uno dei simboli dei diritti negati e dei tanti – troppi – omicidi commessi nelle carceri, sotto la tutela dello Stato. Un ruolo che la memoria di Stefano continua a sostenere anche dopo l’assoluzione del 31 ottobre del 2014 di tutti gli imputati al processo per la morte del ragazzo romano: ucciso per la seconda volta da una sentenza vergognosa.

Con un saggio sulle vittime della “legalità” di Cristiano Armati
Language
Italian
Pages
112
Format
Paperback
Publisher
Castelvecchi
Release
March 01, 2010
ISBN
8876154086
ISBN 13
9788876154089

Rate this book!

Write a review?

loader