È difficile persino sviluppare anche solo un indice delle ricerche sulla musica popolare piemontese, delle canzoni, dei testi, tanto la mole di materiale è imponente e ampia.
L'obbligo è quello di iniziare con la segnalazione di due volumi fondamentali: quello di Michele L. Straniero e A. Virgilio Savona, Montanara, Oscar Manuali Mondadori, 1987, pagine 516 - e già parliamo di due autori straordinari, ricordati in ogni prefazione e in ogni ambito musicale.
Montanara è un voluminoso testo che raccoglie 420 componimenti nati dalla grande passione per la montagna, tramandati e cantati da tutti quelli che l'hanno frequentata e faticosamente amata. Un Paese, l'Italia, che è tutta una catena montuosa e dunque con una tradizione che ne è strettamente legata e un repertorio vario e smisurato di canti che celebrano le vette, le bellezze, la vita dei monti: molti testi li citano in modo diretto, in altri non sempre il tema è chiaramente presente, tutti cantano brani di tipo celebrativo, di genere lirico, innografico o patriottico, tutti conoscono anche i repertori di gruppo e di osteria, giocosi e fantasiosi. E i canti detti sociali, quelli appartenuti alle diverse organizzazioni e circoli di amici della montagna. Il tenente degli alpini Vincenzo Grassa dice: "Quelli che sentono la montagna hanno bisogno di esternare la loro gioia quando vi si trovano e quando ne ritornano. E il canto ne è la migliore espressione. Sensazioni che noi andiamo a chiedere al monte e che esso gelosamente conserva per noi."
È difficile persino sviluppare anche solo un indice delle ricerche sulla musica popolare piemontese, delle canzoni, dei testi, tanto la mole di materiale è imponente e ampia.
L'obbligo è quello di iniziare con la segnalazione di due volumi fondamentali: quello di Michele L. Straniero e A. Virgilio Savona, Montanara, Oscar Manuali Mondadori, 1987, pagine 516 - e già parliamo di due autori straordinari, ricordati in ogni prefazione e in ogni ambito musicale.
Montanara è un voluminoso testo che raccoglie 420 componimenti nati dalla grande passione per la montagna, tramandati e cantati da tutti quelli che l'hanno frequentata e faticosamente amata. Un Paese, l'Italia, che è tutta una catena montuosa e dunque con una tradizione che ne è strettamente legata e un repertorio vario e smisurato di canti che celebrano le vette, le bellezze, la vita dei monti: molti testi li citano in modo diretto, in altri non sempre il tema è chiaramente presente, tutti cantano brani di tipo celebrativo, di genere lirico, innografico o patriottico, tutti conoscono anche i repertori di gruppo e di osteria, giocosi e fantasiosi. E i canti detti sociali, quelli appartenuti alle diverse organizzazioni e circoli di amici della montagna. Il tenente degli alpini Vincenzo Grassa dice: "Quelli che sentono la montagna hanno bisogno di esternare la loro gioia quando vi si trovano e quando ne ritornano. E il canto ne è la migliore espressione. Sensazioni che noi andiamo a chiedere al monte e che esso gelosamente conserva per noi."