A quasi sessant'anni dalla morte dell'autore vede la luce un'importante testimonianza sul mondo politico e culturale dell'Italia d'inizio secolo. Di quella stagione di storia italiana, tra Giolitti e il fascismo, Luigi Albertini fu un protagonista indiscusso. Egli fu probabilmente il primo grande giornalista dell'Italia unita, quello che indovinò e utilizzò appieno le potenzialità di un giornale nel dirigere l'opinione pubblica e influenzare la politica. I diari ora pubblicati riflettono questo ruolo di protagonista, calandosi negli anni cruciali della carriera di Albertini. Tenuti in maniera discontinua ma frequente, i diari di Albertini sono raggruppabili in quattro nuclei fondamentali. Il primo comprende gli anni 1907-9 e 1913-14, dove prevale l'impegno di direttore del "Corriere", a contatto quotidiano con i problemi della macchina del giornale e in relazione con politici e scrittori ; il secondo è quello della guerra, nella quale Albertini giocò un ruolo importante di sostenitore di Cadorna; il terzo è il dopoguerra , dove è rilevante soprattutto il diario della Conferenza politica di Washington, dove Albertini si recò come membro della delegazione italiana; il quarto è la cronaca drammatica dell'avvento del fascismo e in parallelo della crisi politica all'interno della proprietà del "Corriere", che porterà infine all'estromissione di Albertini.
A quasi sessant'anni dalla morte dell'autore vede la luce un'importante testimonianza sul mondo politico e culturale dell'Italia d'inizio secolo. Di quella stagione di storia italiana, tra Giolitti e il fascismo, Luigi Albertini fu un protagonista indiscusso. Egli fu probabilmente il primo grande giornalista dell'Italia unita, quello che indovinò e utilizzò appieno le potenzialità di un giornale nel dirigere l'opinione pubblica e influenzare la politica. I diari ora pubblicati riflettono questo ruolo di protagonista, calandosi negli anni cruciali della carriera di Albertini. Tenuti in maniera discontinua ma frequente, i diari di Albertini sono raggruppabili in quattro nuclei fondamentali. Il primo comprende gli anni 1907-9 e 1913-14, dove prevale l'impegno di direttore del "Corriere", a contatto quotidiano con i problemi della macchina del giornale e in relazione con politici e scrittori ; il secondo è quello della guerra, nella quale Albertini giocò un ruolo importante di sostenitore di Cadorna; il terzo è il dopoguerra , dove è rilevante soprattutto il diario della Conferenza politica di Washington, dove Albertini si recò come membro della delegazione italiana; il quarto è la cronaca drammatica dell'avvento del fascismo e in parallelo della crisi politica all'interno della proprietà del "Corriere", che porterà infine all'estromissione di Albertini.