I miei nonni sono partiti dalla Russia per emigrare a New York. Io ho fatto il percorso inverso e ho vissuto gli ultimi tredici anni a Parigi, da newyorkese. Spesso mi chiedono se New York mi manca e la gente sembra scioccata quando rispondo che sono stato io a decidere di andarmene. Il fatto è che preferisco essere un newyorkese a Parigi, piuttosto che un newyorkese a New York, perché questo è molto più che banale!
È un po’ come essere Superman. Sulla Terra è un supereroe ma una volta tornato su Krypton sarà un kryptoniano come tanti, uno che se ne va in giro senza nulla di eroico.
Essere un espatriato ha i suoi vantaggi. Tanto per cominciare si arriva a rimpiangere e ad apprezzare tutte quelle cose quotidiane che si davano per scontate. E, per quanto mi riguarda, questo fenomeno si manifesta quasi esclusivamente attraverso il cibo: comincio ad avvertire una punta di nostalgia quando penso alla famosa cheesecake di Junior, a Brooklyn, o a un bialy fragrante di Kossar, e continuo a pensarci fino a trasformare la mia vena nostalgica in una vera e propria ossessione culinaria.
In questo libro ho raccolto le ricette di cui ho più voglia quando sento la mancanza di New York e che, di fatto, riflettono la mia esperienza gastronomica newyorkese: un patchwork di diners greci e gastronomie ebraiche, un po’ di Chinatown vecchia maniera, un pizzico di trashfood, del sano cibo americano e un mucchio di altre cose impilate in un melting-pot assolutamente da provare.
Mescolate tutti questi ingredienti e avrete un biglietto di sola andata per NYC.
Vi auguro buon viaggio.
I miei nonni sono partiti dalla Russia per emigrare a New York. Io ho fatto il percorso inverso e ho vissuto gli ultimi tredici anni a Parigi, da newyorkese. Spesso mi chiedono se New York mi manca e la gente sembra scioccata quando rispondo che sono stato io a decidere di andarmene. Il fatto è che preferisco essere un newyorkese a Parigi, piuttosto che un newyorkese a New York, perché questo è molto più che banale!
È un po’ come essere Superman. Sulla Terra è un supereroe ma una volta tornato su Krypton sarà un kryptoniano come tanti, uno che se ne va in giro senza nulla di eroico.
Essere un espatriato ha i suoi vantaggi. Tanto per cominciare si arriva a rimpiangere e ad apprezzare tutte quelle cose quotidiane che si davano per scontate. E, per quanto mi riguarda, questo fenomeno si manifesta quasi esclusivamente attraverso il cibo: comincio ad avvertire una punta di nostalgia quando penso alla famosa cheesecake di Junior, a Brooklyn, o a un bialy fragrante di Kossar, e continuo a pensarci fino a trasformare la mia vena nostalgica in una vera e propria ossessione culinaria.
In questo libro ho raccolto le ricette di cui ho più voglia quando sento la mancanza di New York e che, di fatto, riflettono la mia esperienza gastronomica newyorkese: un patchwork di diners greci e gastronomie ebraiche, un po’ di Chinatown vecchia maniera, un pizzico di trashfood, del sano cibo americano e un mucchio di altre cose impilate in un melting-pot assolutamente da provare.
Mescolate tutti questi ingredienti e avrete un biglietto di sola andata per NYC.
Vi auguro buon viaggio.