Bambina con madre in un viaggio di agosto in una Maremma soffocata da una coltre nera di pioggia; un profeta contadino che nel momento della morte ha la sua forse piu vera visione; una ragazza alla finestra su una strada di periferia che spia un uomo e lo chiama in casa; solitudini di corpi alle prese con pulsioni elementari e assolute che potrebbero chiamarsi amore, o forse sesso cibo silenzio, nel confronto continuo con la figura materna, nella vendetta continua sulla figura paterna, spezzata e franta in tante patetiche figure maschili. In tutti i sensi, ovvero esplorazione sensoriale, incursione senza fine e senza respiro nei momenti estremi della vita quotidiana, di una normalità che si rivela piuttosto simil-vita, pellicola di plastica sotto la quale scandagliare, cercare un residuo di senso, forse la grazia, forse una povera illuminazione, forse una nuova fraternità.
Sapendo che l'amore, come scrive una poetessa, è soluzione atmosferica, è potassio e iodio, è delirio, e appunto per questo, per questo suo essere assoluto naturale, proprio quando sembra scomparso o è impossibile nominarlo senza cadere nella cattiva letteratura e nel kitsch, proprio allora, nell'assenza e nella perdita, appare tanto più semplice e necessario.
Bambina con madre in un viaggio di agosto in una Maremma soffocata da una coltre nera di pioggia; un profeta contadino che nel momento della morte ha la sua forse piu vera visione; una ragazza alla finestra su una strada di periferia che spia un uomo e lo chiama in casa; solitudini di corpi alle prese con pulsioni elementari e assolute che potrebbero chiamarsi amore, o forse sesso cibo silenzio, nel confronto continuo con la figura materna, nella vendetta continua sulla figura paterna, spezzata e franta in tante patetiche figure maschili. In tutti i sensi, ovvero esplorazione sensoriale, incursione senza fine e senza respiro nei momenti estremi della vita quotidiana, di una normalità che si rivela piuttosto simil-vita, pellicola di plastica sotto la quale scandagliare, cercare un residuo di senso, forse la grazia, forse una povera illuminazione, forse una nuova fraternità.
Sapendo che l'amore, come scrive una poetessa, è soluzione atmosferica, è potassio e iodio, è delirio, e appunto per questo, per questo suo essere assoluto naturale, proprio quando sembra scomparso o è impossibile nominarlo senza cadere nella cattiva letteratura e nel kitsch, proprio allora, nell'assenza e nella perdita, appare tanto più semplice e necessario.