Una vacanza improvvisa porta un giornalista ad un bivio della sua esistenza. Il complesso rapporto con una ragazza disponibile quanto enigmatica, le affinita con uno studente di antropologia, una serie di eventi propiziati dal caso lo distaccano sempre più dalla vita che ha condotto fino a quel momento, inducendolo ad imbarcarsi in un’avventura nella giungla amazzonica che deciderà la sua vita. La solita “fuga dalla civiltà”? Le motivazioni sono più sottili.
Quella che qui presentiamo è la sceneggiatura di un film che Michelangelo Antonioni non poté realizzare, come ci spiega egli stesso nelle prime pagine. Il regista ferrarese vi ha approfondito la problematica che gli sta a Cuore. Disilluso da una civiltà che lo ha alienato da se stesso, spinto da un bisogno di cambiamento radicale, il suo protagonista cerca di uscire dal contesto storico per tentare un’esistenza più personale e più libera. Ma alla verifica dei fatti viene respinto da una natura allo stato puro in cui non è più in grado di inserirsi armonicamente. E si ritrova condannato a vivere in uno stato di frustrazione, di estraneazione cronica. Cambiare identità, fuggire nella foresta vergine non serve a modificare l’equilibrio instabile dell’esistenza. “Da Blow-up - scrive Aldo Tassone che ha curato questo libro - l’opera di Antonioni potrebbe intitolarsi il fantasma della libertà. ... Film biologico sui rapporti uomo-esistenza Tecnicamente dolce è ricco di invenzioni, situazioni squisitamente filmiche già a livello della sceneggiatura”.
Una vacanza improvvisa porta un giornalista ad un bivio della sua esistenza. Il complesso rapporto con una ragazza disponibile quanto enigmatica, le affinita con uno studente di antropologia, una serie di eventi propiziati dal caso lo distaccano sempre più dalla vita che ha condotto fino a quel momento, inducendolo ad imbarcarsi in un’avventura nella giungla amazzonica che deciderà la sua vita. La solita “fuga dalla civiltà”? Le motivazioni sono più sottili.
Quella che qui presentiamo è la sceneggiatura di un film che Michelangelo Antonioni non poté realizzare, come ci spiega egli stesso nelle prime pagine. Il regista ferrarese vi ha approfondito la problematica che gli sta a Cuore. Disilluso da una civiltà che lo ha alienato da se stesso, spinto da un bisogno di cambiamento radicale, il suo protagonista cerca di uscire dal contesto storico per tentare un’esistenza più personale e più libera. Ma alla verifica dei fatti viene respinto da una natura allo stato puro in cui non è più in grado di inserirsi armonicamente. E si ritrova condannato a vivere in uno stato di frustrazione, di estraneazione cronica. Cambiare identità, fuggire nella foresta vergine non serve a modificare l’equilibrio instabile dell’esistenza. “Da Blow-up - scrive Aldo Tassone che ha curato questo libro - l’opera di Antonioni potrebbe intitolarsi il fantasma della libertà. ... Film biologico sui rapporti uomo-esistenza Tecnicamente dolce è ricco di invenzioni, situazioni squisitamente filmiche già a livello della sceneggiatura”.