Nel gennaio del 1997, Celati è partito per il Mali insieme al suo amico Jean Talon, che doveva studiare la possibilità di realizzare un documentario sui metodi dei guaritori dogon, usati nel Centro di Medicina Tradizionale di Bandiagara. Da lì lo scrittore e il regista hanno proseguito per il Senegal e la Mauritania; nel frattempo il progetto del documentario si sfalda sotto ai loro occhi, per lasciare posto ad un esercizio di contemplazione del presente, dove l'Africa si fa toccare e allo stesso tempo si sottrae, al di là dello schermo protettivo dei due turisti bianchi.
Nel gennaio del 1997, Celati è partito per il Mali insieme al suo amico Jean Talon, che doveva studiare la possibilità di realizzare un documentario sui metodi dei guaritori dogon, usati nel Centro di Medicina Tradizionale di Bandiagara. Da lì lo scrittore e il regista hanno proseguito per il Senegal e la Mauritania; nel frattempo il progetto del documentario si sfalda sotto ai loro occhi, per lasciare posto ad un esercizio di contemplazione del presente, dove l'Africa si fa toccare e allo stesso tempo si sottrae, al di là dello schermo protettivo dei due turisti bianchi.