Ci si può chiedere a lungo quale sia la differenza tra letteratura erotica e pornografia; ed egualmente, per quante distinzioni si possano fare, la differenza resta a prima vista impalpabile, affidata, com'è, agli impalpabili criteri del moralista moderno. Tuttavia, chi avrebbe più il coraggio oggi di considerare pornografo David Herbert Lawrence? O Henry Miller? O Lawrence Durrell? Troppo spesso la letteratura erotica è stata liquidata col termine di "pornografia"; e troppo spesso si è assistito a clamorose rivalutazioni di autori, che questa definizione aveva fatto credere perduti per sempre alla cultura viva del loro tempo. Molto spesso, in realtà, gli scrittori che hanno nella società una funzione di urto e di rivelazione, si pongono al di fuori dei tabù, e per ciò stesso diventano motivo di scandalo. Da una parte dunque troviamo lo scrittore "classico", il quale rielabora il materiale della tradizione, ed è sempre il beniamino dei regimi, delle classi al potere; dall'altra lo scrittore "maledetto", il De Sade di Justine, il Lawrence di L'amante di Lady Chatterley, il Miller de I Tropici. Ma non sempre tuttavia la letteratura erotica ha avuto una funzione, diciamo così, sociale ; dai primordi dell'antichità fino ad oggi, Saba Sardi ha seguito le diverse fisionomie della letteratura erotica, la quale è stata di volta in mero divertissement, satira politica, evasione da un secolo di troppo rigidi costumi. L'erotismo si pone al limite tra conscio e inconscio: esplorare quelle plaghe significa iniziare un viaggio, che non ha più come guida i criteri della razionalità. Escludendo i testi di pura e semplice pornografia, l'Autore ha cercato di spiegare le ragioni per cui uomini preparati e in buona fede si sono messi fuori delle codificazioni del loro secolo, scegliendo la difficile via delle ricerche più immotivate: e sfilano davanti al lettore personaggi affascinanti come Apuleio, Pietro Aretino, John Cleland, Choderlos de Laclos, Claude de crébillon, il marchese De Sase, e infine d.H. Lawrence e Herny Miller.
Ci si può chiedere a lungo quale sia la differenza tra letteratura erotica e pornografia; ed egualmente, per quante distinzioni si possano fare, la differenza resta a prima vista impalpabile, affidata, com'è, agli impalpabili criteri del moralista moderno. Tuttavia, chi avrebbe più il coraggio oggi di considerare pornografo David Herbert Lawrence? O Henry Miller? O Lawrence Durrell? Troppo spesso la letteratura erotica è stata liquidata col termine di "pornografia"; e troppo spesso si è assistito a clamorose rivalutazioni di autori, che questa definizione aveva fatto credere perduti per sempre alla cultura viva del loro tempo. Molto spesso, in realtà, gli scrittori che hanno nella società una funzione di urto e di rivelazione, si pongono al di fuori dei tabù, e per ciò stesso diventano motivo di scandalo. Da una parte dunque troviamo lo scrittore "classico", il quale rielabora il materiale della tradizione, ed è sempre il beniamino dei regimi, delle classi al potere; dall'altra lo scrittore "maledetto", il De Sade di Justine, il Lawrence di L'amante di Lady Chatterley, il Miller de I Tropici. Ma non sempre tuttavia la letteratura erotica ha avuto una funzione, diciamo così, sociale ; dai primordi dell'antichità fino ad oggi, Saba Sardi ha seguito le diverse fisionomie della letteratura erotica, la quale è stata di volta in mero divertissement, satira politica, evasione da un secolo di troppo rigidi costumi. L'erotismo si pone al limite tra conscio e inconscio: esplorare quelle plaghe significa iniziare un viaggio, che non ha più come guida i criteri della razionalità. Escludendo i testi di pura e semplice pornografia, l'Autore ha cercato di spiegare le ragioni per cui uomini preparati e in buona fede si sono messi fuori delle codificazioni del loro secolo, scegliendo la difficile via delle ricerche più immotivate: e sfilano davanti al lettore personaggi affascinanti come Apuleio, Pietro Aretino, John Cleland, Choderlos de Laclos, Claude de crébillon, il marchese De Sase, e infine d.H. Lawrence e Herny Miller.