Non ci si aspettino, leggendo questi racconti, orrori e apparizioni, castelli sinistri e stridori di catene. Si tratta infatti di racconti "con" fantasmi, e non "di" fantasmi. Non figurano qui creature soprannaturali, ma si agitano - non meno misteriosi e inquietanti - i "fantasmi" che abitano i rapporti quotidiani tra gli uomini. Sono le presenze, o le assenze, le angosce, le attese, le inconsapevoli domande che si possono insinuare tra due vecchie amiche, tra una coppia di coniugi o di freschi innamorati. Com'è giusto, però, nei racconti di Marina Jarre questi realissimi "fantasmi" non si accampano mai in primo piano. Accanto a loro, e altrettanto importanti, ci sono le impressioni dell'ambiente e del paesaggio , il fitto intreccio dei dialoghi, i dettagli che fanno di ogni personaggio un individuo unico . Come i lettori sanno, la Jarre ha il dono di saper parlare dell'oggi con un senso classico della misura e una inconfondibile vena di poesia. I racconti di "Galambra" lo provano e confermano che la scrittrice va collocata tra i più amabili "petits maitres" della narrativa italiana contemporanea.
Non ci si aspettino, leggendo questi racconti, orrori e apparizioni, castelli sinistri e stridori di catene. Si tratta infatti di racconti "con" fantasmi, e non "di" fantasmi. Non figurano qui creature soprannaturali, ma si agitano - non meno misteriosi e inquietanti - i "fantasmi" che abitano i rapporti quotidiani tra gli uomini. Sono le presenze, o le assenze, le angosce, le attese, le inconsapevoli domande che si possono insinuare tra due vecchie amiche, tra una coppia di coniugi o di freschi innamorati. Com'è giusto, però, nei racconti di Marina Jarre questi realissimi "fantasmi" non si accampano mai in primo piano. Accanto a loro, e altrettanto importanti, ci sono le impressioni dell'ambiente e del paesaggio , il fitto intreccio dei dialoghi, i dettagli che fanno di ogni personaggio un individuo unico . Come i lettori sanno, la Jarre ha il dono di saper parlare dell'oggi con un senso classico della misura e una inconfondibile vena di poesia. I racconti di "Galambra" lo provano e confermano che la scrittrice va collocata tra i più amabili "petits maitres" della narrativa italiana contemporanea.