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Il giovin signore

Il giovin signore

Gianni Clerici
0/5 ( ratings)
«Disincantato, ironico, apparentemente cinico come un avventuriero stanco di trionfi, Gianni Clerici, il cantore dell’epopea del tennis, conserva un commovente attaccamento a tutti i suoi personaggi. Sono veri perché effettivamente esistiti? O esistono perché lui è un creatore di intrigante abilità? In fondo, poco importa. Ciò che conta è la sua volontà di raccontare più vera del vero l’educazione e la diseducazione di un uomo. Una grossa sfida perché Andrea Broni, il giovane protagonista del romanzo, non è un eroe affascinante ma una discutibile nullità, lontana controfigura dei campioni sportivi e di umanità dei Gesti bianchi. L’autore pare infatti impegnarsi nella delazione e nell’accusa dei difetti del proprio personaggio. Fatuo, leggero, inconsistente, egoista, lo incontriamo alle prese con i preparativi della partenza per il servizio militare. Il coscritto di buona famiglia, il giovin signore, si muove per quella difficile guerra che è diventare adulto. Alcuni non ci arrivano mai. E Andrea?
Gianni Clerici è un narratore feroce perché elegante. La rozzezza magari spezza tutto nello scontro frontale, ma non riesce mai a colpire in profondità. Le buone maniere, invece, dispongono di forza di penetrazione inesauribile. Anche per questo Il giovin signore è il ritratto memorabile di un uomo dei nostri tempi e dintorni.»
ORESTE DEL BUONO


«D’altra parte, non tanto l’Alfa fuori dalla porta, ma la casa, la fabbrica, i conti in banca e insomma tutto quanto faceva la ricchezza e la potenza della sua famiglia, erano anche suoi. Era giusto che lo fossero, che continuassero a esserlo, perché erano stati di suo nonno, poi di suo padre, erano insomma il prodotto di un intrico di cause di cui lui, Andrea, era un effetto. E allora, non tanto rifiutarvisi, ma anche semplicemente sottrarvisi, non era certo semplice, e, in fine, irrazionale, quasi contro la natura delle cose. Tutto il resto in cui si era buttato, o che gli era venuto incontro da sé, era stato interessante, anche divertente, ma in qualche modo occasionale, superficiale.»
Language
Italian
Pages
292
Format
Kindle Edition
Release
January 01, 1997

Il giovin signore

Gianni Clerici
0/5 ( ratings)
«Disincantato, ironico, apparentemente cinico come un avventuriero stanco di trionfi, Gianni Clerici, il cantore dell’epopea del tennis, conserva un commovente attaccamento a tutti i suoi personaggi. Sono veri perché effettivamente esistiti? O esistono perché lui è un creatore di intrigante abilità? In fondo, poco importa. Ciò che conta è la sua volontà di raccontare più vera del vero l’educazione e la diseducazione di un uomo. Una grossa sfida perché Andrea Broni, il giovane protagonista del romanzo, non è un eroe affascinante ma una discutibile nullità, lontana controfigura dei campioni sportivi e di umanità dei Gesti bianchi. L’autore pare infatti impegnarsi nella delazione e nell’accusa dei difetti del proprio personaggio. Fatuo, leggero, inconsistente, egoista, lo incontriamo alle prese con i preparativi della partenza per il servizio militare. Il coscritto di buona famiglia, il giovin signore, si muove per quella difficile guerra che è diventare adulto. Alcuni non ci arrivano mai. E Andrea?
Gianni Clerici è un narratore feroce perché elegante. La rozzezza magari spezza tutto nello scontro frontale, ma non riesce mai a colpire in profondità. Le buone maniere, invece, dispongono di forza di penetrazione inesauribile. Anche per questo Il giovin signore è il ritratto memorabile di un uomo dei nostri tempi e dintorni.»
ORESTE DEL BUONO


«D’altra parte, non tanto l’Alfa fuori dalla porta, ma la casa, la fabbrica, i conti in banca e insomma tutto quanto faceva la ricchezza e la potenza della sua famiglia, erano anche suoi. Era giusto che lo fossero, che continuassero a esserlo, perché erano stati di suo nonno, poi di suo padre, erano insomma il prodotto di un intrico di cause di cui lui, Andrea, era un effetto. E allora, non tanto rifiutarvisi, ma anche semplicemente sottrarvisi, non era certo semplice, e, in fine, irrazionale, quasi contro la natura delle cose. Tutto il resto in cui si era buttato, o che gli era venuto incontro da sé, era stato interessante, anche divertente, ma in qualche modo occasionale, superficiale.»
Language
Italian
Pages
292
Format
Kindle Edition
Release
January 01, 1997

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