Read Anywhere and on Any Device!

Subscribe to Read | $0.00

Join today and start reading your favorite books for Free!

Read Anywhere and on Any Device!

  • Download on iOS
  • Download on Android
  • Download on iOS

Manifesto Dei Conservatori

Manifesto Dei Conservatori

Sergio Romano
3.6/5 ( ratings)
C'è una casa in Italia per i conservatori? Le ragioni di chi si sente alternativo alla sinistra nel Manifesto che rivendica la piena dignità politica e culturale dei conservatori italiani.

«Il Vero Conservatore si guarderà bene dal confondersi con i reazionari, i retrogradi, perché intende “continuare mantenendo” e non tornare indietro e rifare esperienze fallite, sa che a problemi nuovi occorrono risposte nuove, ispirate a principi permanenti, si sente rinnovatore delle leggi eterne dimenticate stupidamente, nascoste ipocritamente, trascurate impotentemente, violate quotidianamente.»
Nel 1972 Giuseppe Prezzolini, intellettuale di spicco del nostro secolo, stimato anche all’estero per i coraggio e la fermezza con cui sosteneva le ragioni della destra, tracciò questo ritratto ideale del conservatore, analizzando con straordinaria lucidità i suoi principi e le sue credenze. Se tale figura aveva dei corrispettivi nella storia degli Stati Uniti, dove Prezzolini aveva insegnato vent’anni, e in diversi paesi europei, risultava invece aliena alla realtà italiana. Ai nostri conservatori, infatti, mancava – e manca tuttora – il riferimento a un modello del proprio passato: nell'epoca postunitaria non esisteva un’età dell’oro alla quale guardare con nostalgia e i «lodatori del tempo che fu» erano in genere dei personaggi mediocri e gretti; il fascismo creò uno Stato conservatore, ma anche sociale e concordatario, in cui si parlavano al tempo stesso il linguaggio della destra e quello della sinistra; nell’immediato dopoguerra si presero le distanze da tutta la storia italiana precedente e, dagli anni Sessanta in poi, prevalsero le scelte, le idee e le parole della sinistra marxista e cattolica.
Accolto come la stravaganza di un vecchio signore, il Manifesto dei conservatori contiene invece concetti che con il tempo sono entrati persino nel linguaggio della sinistra e osservazioni sorprendentemente preveggenti. Per esempio, secondo Prezzolini il comunismo è incapace di «produrre e distribuire un livello di vita più soddisfacente di quello capitalistico» e di «superare i conflitti nazionali, per cui la Jugoslavia sta dilaniata soffrendo, i Balcani sono in rivalità». E il regime egualitario, affidando di fatto il potere a una classe ristretta, rivela una patente e dannosa ipocrisia.
Considerato un summa di tutte le opere precedenti, anticonformista e sempre attuale, poiché neanche oggi esiste in Italia un vero polo conservatore, questo libro si compone di due parti: una lucida esposizione dei principi conservatori e un’autobiografia spirituale, coinvolgente come un romanzo, in cui Prezzolini rievoca Papini e Corradini, Amendola e Gobetti, ed esperienze letterarie quali «Il Leonardo» e «La Voce».
Language
Italian
Pages
116
Format
Paperback
Publisher
Arnoldo Mondadori Editore
Release
February 01, 1995
ISBN
8804392371
ISBN 13
9788804392378

Manifesto Dei Conservatori

Sergio Romano
3.6/5 ( ratings)
C'è una casa in Italia per i conservatori? Le ragioni di chi si sente alternativo alla sinistra nel Manifesto che rivendica la piena dignità politica e culturale dei conservatori italiani.

«Il Vero Conservatore si guarderà bene dal confondersi con i reazionari, i retrogradi, perché intende “continuare mantenendo” e non tornare indietro e rifare esperienze fallite, sa che a problemi nuovi occorrono risposte nuove, ispirate a principi permanenti, si sente rinnovatore delle leggi eterne dimenticate stupidamente, nascoste ipocritamente, trascurate impotentemente, violate quotidianamente.»
Nel 1972 Giuseppe Prezzolini, intellettuale di spicco del nostro secolo, stimato anche all’estero per i coraggio e la fermezza con cui sosteneva le ragioni della destra, tracciò questo ritratto ideale del conservatore, analizzando con straordinaria lucidità i suoi principi e le sue credenze. Se tale figura aveva dei corrispettivi nella storia degli Stati Uniti, dove Prezzolini aveva insegnato vent’anni, e in diversi paesi europei, risultava invece aliena alla realtà italiana. Ai nostri conservatori, infatti, mancava – e manca tuttora – il riferimento a un modello del proprio passato: nell'epoca postunitaria non esisteva un’età dell’oro alla quale guardare con nostalgia e i «lodatori del tempo che fu» erano in genere dei personaggi mediocri e gretti; il fascismo creò uno Stato conservatore, ma anche sociale e concordatario, in cui si parlavano al tempo stesso il linguaggio della destra e quello della sinistra; nell’immediato dopoguerra si presero le distanze da tutta la storia italiana precedente e, dagli anni Sessanta in poi, prevalsero le scelte, le idee e le parole della sinistra marxista e cattolica.
Accolto come la stravaganza di un vecchio signore, il Manifesto dei conservatori contiene invece concetti che con il tempo sono entrati persino nel linguaggio della sinistra e osservazioni sorprendentemente preveggenti. Per esempio, secondo Prezzolini il comunismo è incapace di «produrre e distribuire un livello di vita più soddisfacente di quello capitalistico» e di «superare i conflitti nazionali, per cui la Jugoslavia sta dilaniata soffrendo, i Balcani sono in rivalità». E il regime egualitario, affidando di fatto il potere a una classe ristretta, rivela una patente e dannosa ipocrisia.
Considerato un summa di tutte le opere precedenti, anticonformista e sempre attuale, poiché neanche oggi esiste in Italia un vero polo conservatore, questo libro si compone di due parti: una lucida esposizione dei principi conservatori e un’autobiografia spirituale, coinvolgente come un romanzo, in cui Prezzolini rievoca Papini e Corradini, Amendola e Gobetti, ed esperienze letterarie quali «Il Leonardo» e «La Voce».
Language
Italian
Pages
116
Format
Paperback
Publisher
Arnoldo Mondadori Editore
Release
February 01, 1995
ISBN
8804392371
ISBN 13
9788804392378

Rate this book!

Write a review?

loader