La commedia musicale qui presentata, andata in scena per la prima volta nel 1987, non è mai stata data alle stampe né in lingua originale, né in altre lingue. Rappresenta dunque un inedito, anche perché accoglie numerose varianti di carattere strutturale che, rispetto all'allestimento di Rio de Janeiro, ne modificano profondamente il carattere. Nelle intenzioni dell'autore, scomparso a Città del Messico nel 1990, avrebbe dovuto debuttare nella versione definitiva proprio in Italia, con il titolo, riportato dalla traduzione, di "Tango della meia-noite". Commedia musicale, si è detto, perché i numerosi tanghi inseriti contribuiscono a far progredire l'azione teatrale e non sono puro intermezzo, tanto che Puig li "riscrisse" in portoghese, mentre le versioni originali sono spagnole, chiarendo l'intenzione che fossero poi tradotti all'atto della rappresentazione in italiano. Queste le accurate premesse che Angelo Morino fornisce nella paginetta introduttiva. Protagonista di questa pièce è infatti Carlos Gardel, famoso cantante di tango, scomparso nel 1935 in un incidente aereo mentre era all'apice del successo anche oltre i confini argentini. Anche se il pretesto cui si appella Puig è una ricostruzione immaginifica della sua vita sentimentale, di cui non si è mai saputo nulla, di fatto lo scrittore crea un personaggio teatrale che coincide con i personaggi che popolano i tanghi dello stesso Gardel: "Ho pensato che sarebbe stato interessante tentare un'illustrazione del mondo poetico di Gardel, più che una biografia", dichiara Puig nella nota riportata in apertura al volume. Da quest'illustrazione del mondo poetico finisce con l'emergere, inevitabilmente, la storia del tango, dai suoi inizi fino ai primi successi internazionali. Per noi, abituati alle commedie musicali tutte giocate tra sfarzo e lieto fine, questa tangheide malinconica e tenera ha il fascino delle cose distanti, da assaporare.
A. Vindrola, L'Indice 1994, n. 6
La commedia musicale qui presentata, andata in scena per la prima volta nel 1987, non è mai stata data alle stampe né in lingua originale, né in altre lingue. Rappresenta dunque un inedito, anche perché accoglie numerose varianti di carattere strutturale che, rispetto all'allestimento di Rio de Janeiro, ne modificano profondamente il carattere. Nelle intenzioni dell'autore, scomparso a Città del Messico nel 1990, avrebbe dovuto debuttare nella versione definitiva proprio in Italia, con il titolo, riportato dalla traduzione, di "Tango della meia-noite". Commedia musicale, si è detto, perché i numerosi tanghi inseriti contribuiscono a far progredire l'azione teatrale e non sono puro intermezzo, tanto che Puig li "riscrisse" in portoghese, mentre le versioni originali sono spagnole, chiarendo l'intenzione che fossero poi tradotti all'atto della rappresentazione in italiano. Queste le accurate premesse che Angelo Morino fornisce nella paginetta introduttiva. Protagonista di questa pièce è infatti Carlos Gardel, famoso cantante di tango, scomparso nel 1935 in un incidente aereo mentre era all'apice del successo anche oltre i confini argentini. Anche se il pretesto cui si appella Puig è una ricostruzione immaginifica della sua vita sentimentale, di cui non si è mai saputo nulla, di fatto lo scrittore crea un personaggio teatrale che coincide con i personaggi che popolano i tanghi dello stesso Gardel: "Ho pensato che sarebbe stato interessante tentare un'illustrazione del mondo poetico di Gardel, più che una biografia", dichiara Puig nella nota riportata in apertura al volume. Da quest'illustrazione del mondo poetico finisce con l'emergere, inevitabilmente, la storia del tango, dai suoi inizi fino ai primi successi internazionali. Per noi, abituati alle commedie musicali tutte giocate tra sfarzo e lieto fine, questa tangheide malinconica e tenera ha il fascino delle cose distanti, da assaporare.
A. Vindrola, L'Indice 1994, n. 6