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L'isola nello spazio

L'isola nello spazio

Angelo Morino
3.4/5 ( ratings)
Un brivido metropolitano che a noi italiani potrebbe far pensare a quei racconti che scriveva Dino Buzzati sugli incubi delle città del boom degli anni Sessanta. E infatti è di quegli anni, e alle svolte di allora sembra allegoricamente connesso, questo racconto di uno dei maggiori scrittori brasiliani del secolo. Una serie di morti indecifrabili colpisce, come una epidemia metafisica, gli inquilini di un grattacielo appena costruito sul lungofiume di una grande città brasiliana. Però l'atmosfera magica e inquietante, in conclusione di questa cronaca del terrore, lascia il posto a una realissima cospirazione abietta e a una vendetta micidiale e beffarda.
Osman Lins , creatore di universi fantastici, ha scritto, tra l’altro, Avalovara e Misteri di Santa Joana Carolina. L’isola nello spazio è del 1964.


Le prime righe

Nel settembre del 1958, la scomparsa di Cláudio Arantes Marinho, sposato, quarantunenne, lasciò attonita la popolazione di Recife. Non per la scomparsa in sé, ma per le circostanze in cui si produsse e che dovevano trasformarsi nel punto culminante degli oscuri fatti di cui stampa e radio, per diversi mesi, si sarebbero occupate, facendo sì che rimanesse in prima pagina il maestoso Edificio Capibaribe, dove Arantes Marinho abitava.
All'inizio, si credette che fosse morto: il suo appartamento, al diciottesimo piano, era chiuso dall'interno, con catenaccio e chiave. Arrivarono giornalisti, poliziotti, e sfondarono la porta: la finestra di fronte, che dava sul fiume e sul mare, era aperta, una tendina svolazzava, ma non c'era nessuno nell'appartamento. Il copriletto leggermente stropicciato, il segno della testa su uno dei guanciali e il paio di pantofole sopra il tappetino di ciniglia davano l'impressione che lui fosse lì disteso, invisibile.
La moglie e la figlia constatarono che non mancava nessuno dei suoi pochi indumenti, nessuna delle sue pochissime cravatte, c'erano le due paia di scarpe e così pure la penna, lo spazzolino da denti, l'accendino con le iniziali C.A., non mancava niente.
Supporre che un uomo della sua età e non abituato a fare esercizio fisico potesse essere sceso con una corda, da tale altezza, era assurdo. E poi, per quale motivo l'avrebbe fatto? E dov'era la corda?
Il sospetto che tutto fosse una trovata pubblicitaria, organizzata dai proprietari dell'edificio, fu ben presto messo da parte. Ma dopo avere osservato, sui giornali, la piantina dell'appartamento e le particolarissime condizioni in cui questo si trovava, quasi tutti si mostrarono inclini a pensare, secondo i gusti del nostro tempo, che l'infelice impiegato di banca era stato strappato dal letto, in pigiama e scalzo, da qualche forza sconosciuta.
Se ne parlò molto. E Arantes, che aveva acquisito, per via dei fatti precedenti, una certa triste notorietà, fu, per settimane, l'argomento inaggirabile delle conversazioni. Invece, fino a sei mesi prima, era stato un impiegato irreprensibile, sconosciuto e apparentemente felice.

© 2000, Sellerio editore
Language
Italian
Pages
57
Format
Paperback
Publisher
Sellerio
Release
May 10, 2022
ISBN
8838916195
ISBN 13
9788838916199

L'isola nello spazio

Angelo Morino
3.4/5 ( ratings)
Un brivido metropolitano che a noi italiani potrebbe far pensare a quei racconti che scriveva Dino Buzzati sugli incubi delle città del boom degli anni Sessanta. E infatti è di quegli anni, e alle svolte di allora sembra allegoricamente connesso, questo racconto di uno dei maggiori scrittori brasiliani del secolo. Una serie di morti indecifrabili colpisce, come una epidemia metafisica, gli inquilini di un grattacielo appena costruito sul lungofiume di una grande città brasiliana. Però l'atmosfera magica e inquietante, in conclusione di questa cronaca del terrore, lascia il posto a una realissima cospirazione abietta e a una vendetta micidiale e beffarda.
Osman Lins , creatore di universi fantastici, ha scritto, tra l’altro, Avalovara e Misteri di Santa Joana Carolina. L’isola nello spazio è del 1964.


Le prime righe

Nel settembre del 1958, la scomparsa di Cláudio Arantes Marinho, sposato, quarantunenne, lasciò attonita la popolazione di Recife. Non per la scomparsa in sé, ma per le circostanze in cui si produsse e che dovevano trasformarsi nel punto culminante degli oscuri fatti di cui stampa e radio, per diversi mesi, si sarebbero occupate, facendo sì che rimanesse in prima pagina il maestoso Edificio Capibaribe, dove Arantes Marinho abitava.
All'inizio, si credette che fosse morto: il suo appartamento, al diciottesimo piano, era chiuso dall'interno, con catenaccio e chiave. Arrivarono giornalisti, poliziotti, e sfondarono la porta: la finestra di fronte, che dava sul fiume e sul mare, era aperta, una tendina svolazzava, ma non c'era nessuno nell'appartamento. Il copriletto leggermente stropicciato, il segno della testa su uno dei guanciali e il paio di pantofole sopra il tappetino di ciniglia davano l'impressione che lui fosse lì disteso, invisibile.
La moglie e la figlia constatarono che non mancava nessuno dei suoi pochi indumenti, nessuna delle sue pochissime cravatte, c'erano le due paia di scarpe e così pure la penna, lo spazzolino da denti, l'accendino con le iniziali C.A., non mancava niente.
Supporre che un uomo della sua età e non abituato a fare esercizio fisico potesse essere sceso con una corda, da tale altezza, era assurdo. E poi, per quale motivo l'avrebbe fatto? E dov'era la corda?
Il sospetto che tutto fosse una trovata pubblicitaria, organizzata dai proprietari dell'edificio, fu ben presto messo da parte. Ma dopo avere osservato, sui giornali, la piantina dell'appartamento e le particolarissime condizioni in cui questo si trovava, quasi tutti si mostrarono inclini a pensare, secondo i gusti del nostro tempo, che l'infelice impiegato di banca era stato strappato dal letto, in pigiama e scalzo, da qualche forza sconosciuta.
Se ne parlò molto. E Arantes, che aveva acquisito, per via dei fatti precedenti, una certa triste notorietà, fu, per settimane, l'argomento inaggirabile delle conversazioni. Invece, fino a sei mesi prima, era stato un impiegato irreprensibile, sconosciuto e apparentemente felice.

© 2000, Sellerio editore
Language
Italian
Pages
57
Format
Paperback
Publisher
Sellerio
Release
May 10, 2022
ISBN
8838916195
ISBN 13
9788838916199

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