Riscoprendo e interpretando il Cantico dei Cantici Juan de la Cruz e Teresa d'Avila nel XVI secolo iniziano, secondo una parte della critica, un'opera di riconversione al divino di tutta la letteratura erotica precedente: riconducendo, per così dire, al divino ogni parola d'amore. Naturalmente questo argomento può essere rovesciato, col dire che la stessa conversione può vedersi come una inversione della tradizione tendente a suddividere in re l'esperienza amorosa, in un amore carnale, un amore per il divino, un amore per la sapienza . Meditazioni sul Cantico dei Cantici è un libro quasi clandestino e da Teresa tenacemente condotto: non figurava nell'editio princeps della sua opera, non se ne conservano autografi, e - sappiamo dai resoconti del processo di beatificazione - la santa fu più volte invitata a darlo alle fiamme. Teresa vuole raccontare alle consorelle del Carmelo «cosa accade tra l'anima e Dio»: e l'incontro col più grande poema d'amore avviene proprio in questo parlare dell'amore e del desiderio come un mistero che, poiché ha sempre lo stesso linguaggio e il medesimo rapimento, non può che essere uno e superiore.
Riscoprendo e interpretando il Cantico dei Cantici Juan de la Cruz e Teresa d'Avila nel XVI secolo iniziano, secondo una parte della critica, un'opera di riconversione al divino di tutta la letteratura erotica precedente: riconducendo, per così dire, al divino ogni parola d'amore. Naturalmente questo argomento può essere rovesciato, col dire che la stessa conversione può vedersi come una inversione della tradizione tendente a suddividere in re l'esperienza amorosa, in un amore carnale, un amore per il divino, un amore per la sapienza . Meditazioni sul Cantico dei Cantici è un libro quasi clandestino e da Teresa tenacemente condotto: non figurava nell'editio princeps della sua opera, non se ne conservano autografi, e - sappiamo dai resoconti del processo di beatificazione - la santa fu più volte invitata a darlo alle fiamme. Teresa vuole raccontare alle consorelle del Carmelo «cosa accade tra l'anima e Dio»: e l'incontro col più grande poema d'amore avviene proprio in questo parlare dell'amore e del desiderio come un mistero che, poiché ha sempre lo stesso linguaggio e il medesimo rapimento, non può che essere uno e superiore.